Francia, sostegno a industrie e infrastrutture: il piano della Francia per il Recovery Fund"

Francia, sostegno a industrie e infrastrutture: il piano della Francia per il Recovery Fund"
di Francesca Pierantozzi​
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Venerdì 25 Settembre 2020, 15:27

PARIGI – Per far ripartire la Francia Emmanuel Macron ha giocato pesante: cento miliardi (il doppio di quanto stanziò Sarkozy nel 2008 per contrastare gli effetti collaterali della crisi economica), pari a quasi il 4,5 per cento del Pil, "il più importante piano di rilancio della storia" hanno assicurato al Governo, in Europa nessuno ha fatto meglio, o comunque di più. L’obiettivo è arrivare in due anni, possibilmente in 18 mesi (visto che a maggio 2022 ci saranno le presidenziali) con un prodotto interno che ha ritrovato il livello ante-Covid e aver ri-creato 160mila posti di lavoro entro l’anno prossimo, dopo gli 800mila persi nel 2020. "France relance" è il nome del piano che dovrà rimettere in piedi la Francia.

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Le mosse


Il premier Jean Castex lo ha presentato il 3 settembre ed è stato accluso alla Finanziaria che arriverà in consiglio dei Ministri all'inizio della prossima settimana. Ma intanto le misure hanno cominciato a funzionare. Lunedì Castex ha annunciato la selezione dei primi 24 progetti finanziati da "France relance", tutti per sostenere la modernizzazione delle filiere auto e aeronautica. "Una parte dei fondi stanziati dal piano dovranno essere erogati entro la fine dell’anno – ha promesso il premier – E’ il caso degli 800 milioni di euro di crediti per sostenere dei progetti industriali nelle regioni per re-localizzare: sono progetti senza rischio e che hanno bisogno subito di soldi". Il rilancio francese non vuole essere solo "tanto" ma anche "buono", e tra i suoi obiettivi ha fissato un’esigenza di sostenibilità dei progetti da finanziare che porti, entro la fine del 2021, a un taglio di emissioni di 57 milioni di tonnellate di CO2. Senza sconfessare il credo economico della presidenza Macron, il piano anti-Covid si fonda su una netta politica dell’offerta, privilegia l’investimento a lungo termine e il sostegno alle imprese, confidando che il tutto crei crescita e posti di lavoro. Tre i grossi capitoli di spesa. I primi trenta miliardi sono per la transizione ecologica: 7 miliardi andranno all’edilizia (interventi di risparmio energetico), 4,7 miliardi alle ferrovie (modernizzazione linee secondarie e treni di notte) e 1,2 miliardi per la mobilità dolce. Seconda tranche di misure: 35 miliardi per sostenere la competitività delle imprese e la relocalizzazione industriale (20 miliardi solo in agevolazioni fiscali).
 

Solidarietà


E infine la solidarietà: 6,5 miliardi per il già esistente piano per l’occupazione giovanile, 6,6 miliardi per la cassa integrazione, 5,2 miliardi alle collettività locali e 6 miliardi di investimenti al settore sanitario. Per rendere il tutto più efficace, il governo ha previsto una verifica mensile interministeriale dello stato di avanzamento dei lavori. Qualsiasi progetto che accumulerà ritardi vedrà i fondi ri-allocati. Per finanziare il rilancio la Francia potrà contare su 40 miliardi in arrivo dall’Unione Europea, poi ricorrerà a prestiti e al contributo della cassa Depositi ma – ha giurato il premier Castex - "non aumenteremo le tasse". Altro obiettivo: tenere il debito pubblico sotto al 120 per cento del Pil fino al 2025 (per ora è schizzato al 117,5 per cento). Come dovunque in Europa, le cifre francesi riflettono una recessione storica: le previsioni del governo sono state corrette in leggero rialzo, con un meno 10 per cento nel 2020 contro il preventivato meno 11 per cento. Ma l’esecutivo è pronto a scommettere che soltanto il piano di rilancio "stimolerà la crescita di un punto e mezzo già nel 2021". A chi denuncia la presenza di misure "vecchie", il governo risponde con pragmatismo: "inutile pensare di poter realizzare il 30 per cento del piano nel 2021 soltanto sulla base di nuovi progetti – come ha detto il ministro dell’Economia Bruno Le Maire – L’idea è piuttosto di fare in cinque anni quello che avremmo fatto in dieci". 

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