Pachino Igp, tonnellate di pomodoro invenduto: imprese a rischio chiusura

La filiera del pomodoro pachino, eccellenza italiana, è a rischio. L'allarme del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP

Pachino Igp, tonnellate di pomodoro invenduto: imprese a rischio chiusura
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Martedì 3 Gennaio 2023, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 13:38

Tonnellate e tonnellate di pomodoro invenduto. La causa? Prima fra tutte, il prezzo al consumatore finale, che continua ad essere molto elevato malgrado i prezzi decisamente irrisori proposti ai produttori per acquistare il prodotto, talvolta addirittura inferiori al costo di produzione.

«Molti produttori rischiano la chiusura se non si interviene in modo deciso e concreto per cambiare la situazione» dichiara il Presidente del Consorzio di Tutela del Pomodoro di Pachino IGP, Sebastiano Fortunato. «Abbiamo tonnellate e tonnellate di pomodori rimasti sulle piante e pochissimi ordini da parte della grande distribuzione. Con questo inverno così atipico, in cui si rilevano temperature di addirittura 22 gradi, il prodotto matura velocemente e deve essere raccolto, ma senza acquirenti andrà in gran parte perduto».

L'appello al governo 

«Facciamo appello al nuovo Governo - ha aggiunto il Presidente Fortunato - che tanta sensibilità e attenzione ha mostrato verso le istanze del made in Italy, affinché ci aiuti a superare questa drammatica situazione, al fine di scongiurare la chiusura di centinaia di imprese siciliane che vivono esclusivamente sulla produzione del pomodoro. Ci sono limiti precisi che regolano il prezzo minimo di acquisto del prodotto, ma quasi mai vengono rispettati, ignorando in nome del profitto i sacrifici, la dedizione e la fatica dei tanti produttori locali che fanno ogni giorno sforzi enormi per portare sulle tavole degli italiani un prodotto unico, tra i più conosciuti e amati in tutto il mondo» prosegue Fortunato.

Rincari energetici e concorrenza del pomodoro estero 

«A questo si aggiungono rincari energetici assolutamente inaccettabili e la concorrenza sleale del pomodoro proveniente dall'estero, dove il costo della manodopera incide sul prodotto solo per un 10% rispetto al 60% dell'Italia». Intanto in Sicilia si sono accesi i riflettori sulla crisi e già questo venerdì 5 gennaio il Consorzio Pachino IGP parteciperà, insieme ad istituzioni locali e addetti al settore, all'incontro "Agricoltura.

Ascolto e Prospettive", organizzato per delineare le principali azioni da sottoporre al Ministro del Masaf Francesco Lollobrigida.

L'appello del comparto


Il comparto ortofrutta dell'areale produttivo compreso tra Siracusa e Ragusa, di cui i territori di Pachino e Vittoria sono i capofila, ha deciso di unirsi per portare avanti le proprie istanze nelle competenti sedi istituzionali. Un territorio che conta migliaia di imprese e decine di migliaia di lavoratori e che muove ogni anno volumi economici molto importanti. Primo appuntamento in agenda è stato l'incontro al MASAF - Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste - dove una delegazione costituita dai principali referenti siciliani del comparto (AASSE, ACOV, Consorzio Pomodoro Pachino IGP, Consorzio Uva da Tavola Mazzarrone IGP,  Distretto Orticolo Sud Est Sicilia, Distretto del Cibo del Sud Est siciliano, Produttori Uva da Tavola di Canicattì) ha sottoposto al Capo di Gabinetto Giacomo Aiello le richieste di intervento urgente rese necessarie dalla drammatica crisi economica e climatica dell'ultimo periodo. Misure di aiuto, certamente - come ad esempio il prolungamento a tutto il 2023 dei crediti d’imposta per l'acquisto di carburanti e di quelli per abbattere i costi di energia - ma soprattutto di maggiore controllo sul rispetto dei prezzi minimi di acquisto da parte della GDO e divieto di ingresso in Italia di prodotti ortofrutticoli che non soddisfino i criteri fitosanitari vigenti nel nostro Paese. Nell'incontro sono stati affrontati anche problemi quali la concorrenza sleale dei Paesi extra UE che sfruttano manodopera a bassissimo costo e invadono i nostri mercati con prodotti di scarsa qualità, che non di rado vengono ritirati dalle vendite per la presenza di sostanze nocive. I temi al centro del confronto sono stati condivisi anche con i sindaci Carmela Petralito (Comune di Pachino) e Gaetano Montoneri (Comune di Portopalo). La delegazione ha espresso il suo ringraziamento al Ministro Francesco Lollobrigida «per aver prontamente accolto la richiesta di incontro posta dal comparto" e si dichiara "fiduciosa che le istituzioni diano risposte concrete nei tempi promessi».

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