Mutui, rinegoziabili quelli oltre 200 mila euro (anche per chi ha un Isee fino a 45 mila euro)

Esclusivo. Il piano Abi

Mutui, rinegoziabili quelli oltre 200 mila euro (anche per chi ha un Isee fino a 45 mila euro)
di Rosario Dimito
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Sabato 15 Luglio 2023, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 18:02

Ecco il piano Abi per aiutare le famiglie in regola con i pagamenti ma in affanno. «Per le famiglie che hanno scelto di sottoscrivere mutui a tasso variabile senza cap (cioè un tetto, ndr) - si legge nella bozza di proposta che l’Abi ha condiviso nella serata di venerdì 14, con le grandi banche associate e verrà portata sul tavolo del prossimo incontro con il Tesoro martedì 18 - l’Associazione Bancaria italiana promuove l’adozione da parte del propri Associati di misure per attenuare l’incremento delle rate di mutuo a tasso variabile». I titolari di mutui in Italia, secondo un'analisi della Fabi, sono 3,5 milioni per un totale di 437 miliardi, di cui 2,5 milioni in bonis, cioè in regola con i pagamenti e 960 mila in default e quindi, secondo le regole Eba rientrano in una casistica particolare.

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Il documento

Il piano Abi che Il Messaggero.it è in grado di rivelare, prevede tre modalità: 1) l’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa; 2) l’ampliamento - rivedendo le condizioni di accesso - della piatea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecaria, introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197, per cui il mutuatario ha il diritto di ottenere la trasformazione del mutuo da tasso variabile a tasso fisso: i nuovi criteri di accesso alzano l’Isee da 35 mila a 45 mila euro e l’ammontare del mutuo viene alzato sopra i 200 mila euro.
Infine, 3) la proposta prevede di accrescere la conoscenza, per agevolarne l’utilizzo, del Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa che permette di sospendere il pagamento delle rate del mutuo per le famiglie in difficoltà. 

Le banche che aderiscono al piano realizzano le misure precedenti subordinatamente ad alcune condizioni: ciascun istituto potrà offrire alla propria clientela condizioni migliorative rispetto a quelle indicate; queste misure sono applicate su richiesta e d’intesa con i mutuatari, senza comportare nuovi oneri, secondo le possibilità operative delle singole banche compatibilmente con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni economiche e anagrafiche dei soggetti beneficiari.

Le banche aderenti all’iniziativa lo comunicano alla clientela attraverso i propri siti internet e/o l’affissione nelle filiali di specifici avvisi con l’indicazione delle misure offerte, delle condizioni per accedervi e delle relative modalità per chiederne l’attivazione in proprio favore. Inoltre, provvedono a comunicare all’ABI, l’adesione a questa iniziativa volta a contrastare l’aumento dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. L’ABI pubblicherà l’elenco delle banche aderenti sui proprio sito internet.

Le banche aderenti forniscono ai soggetti che chiedono l’applicazione delle misure un’adeguata informativa sulle necessarie modifiche contrattuali e sulle nuove modalità di rimborso dei mutui nonchè le informazioni utili per comprendere le diverse opzioni e per valutare preventivamente gli impatti. 
Il mercato italiano dei mutui per l’acquisto della casa rappresenta la parte più rilevante del credito alle famiglie.
A maggio 2023, i tassi d’interesse sui “mutui casa” a tasso variabile in Italia sono cresciuti al 4,40% in conseguenza del rialzo, a partire da luglio 2022, dei tassi de riferimento della BCE. 

Il pacchetto Abi recepisce le sollecitazioni delle grandi banche e del MInistro Giancarlo Giorgetti. Va sottolineato che Unicredit ha fatto da battistrada in iniziative di soccorso ai propri clienti in affanno e da tempo offre la possibilità sia di sospendere il pagamento per 12 mesi (o di allungare il piano di rimborso per 4 anni) e di allungare il piano di rientro fino a 10 anni. Con l’obiettivo di ridurre la rata mensile riportandola ad un livello paragonabile a quello pre-rialzo dei tassi. Dopo Gae Aulenti anche altri istituti si sono mossi a favore dei propri clienti in difficoltà, a partire da Intesa Sanpaolo.

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