L'operazione, avvenuta al prezzo di carico, senza determinare plusvalenze o minusvalenze, rientrerebbe - spiega la holding della famiglia Berlusconi - "in una logica di razionalizzazione e ribilanciamento del proprio portafoglio di investimenti finanziari".
Fonti finanziarie, nel frattempo, avrebbero confermato il ruolo di Unicredit quale broker nella transazione. La banca avrebbe dunque agito nell'operazione per conto terzi e sono già in molti a guardare nella direzione di Leonardo Del Vecchio che, tramite la holding finanziaria Delfin, detiene il 13,2% di Piazzetta Cuccia ed è stato autorizzato dalla BCE a salire sino al 20% del capitale.
Per contro si assottiglia il patto di consultazione fra i cosiddetti soci "storici" di Mediobanca, che scende al 10,6% del capitale. Il patto, siglato nel 2019, rappresentava infatti il 12,6% del capitale e raccoglieva fra gli altri soci alcuni storici imprenditori quali Berlusconi, Doris, Benetton, Gavio e Ferrero.
La partita di Mediobanca si intreccia con un'altra vicenda "calda", la possibile revisione della governace di Generali, che stando alle indiscrezioni circolate nelle ultime ore vedrebbe in pressing Francesco Gaetano Caltagirone, attualmente vice presidente vicario della compagnia triestina.
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