Nei primi sei mesi dell'anno Mediaset ha registrato un utile netto di 108 milioni contro i 42 milioni dello stesso periodo del 2018, con ricavi che scendono a quota 1,4 miliardi rispetto agli 1,8 precedenti. Una discesa che è in parte strutturale ma che nei primi sei mesi dell'anno si confronta soprattutto con il decremento in Italia dei ricavi provenienti dagli abbonamenti di Premium e, anche in Spagna, per «l'andamento dei mercati pubblicitari e l'assenza della raccolta legata ai Mondiali di Calcio 2018», spiega il Biscione.
In aumento l'indebitamento: la posizione finanziaria a fine giugno era negativa per 1.194 milioni contro gli 877 dell'anno scorso, soprattutto per l'acquisto della quota di quasi il 10% nella tedesca Prosiebensat, con la conferma dei target finanziari per l'intero anno. In particolare Mediaset stima «un miglioramento del risultato operativo, del risultato netto consolidato e della generazione di cassa caratteristica». Nel primo semestre il gruppo in generale ha generato costi operativi in discesa a 1.290 milioni (-23%) e in Italia il risultato prima degli oneri finanziari è positivo per 39 milioni, con un'inversione di segno rispetto ai -28 milioni dei primi sei mesi del 2018. In settembre la raccolta pubblicitaria è in aumento di circa il 2% e in ottobre, come in agosto, il dato dovrebbe essere positivo.
In occasione dei dati di bilancio, il Biscione ha anche comunicato che fino a ora sono 480.885 le azioni di Mediaset per le quali è giunta richiesta di recesso dall'operazione MediaforEurope, dove il Biscione sta trasferendo tutte le sue attività e partecipazioni. Il risultato finale sarà reso noto il 4 ottobre, mentre in Spagna il termine per chiedere il recesso è fissato al 10 ottobre. In ogni caso l'operazione Mfe non incontrerà ostacoli su questo piano, mentre sono iniziati i ricorsi legali di Vivendi nella stessa Spagna e in Olanda, con la prima udienza fissata a Madrid per mercoledì.
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