Una situazione che va contenuta in tutti modi perché avrebbe effetti drammatici anche dal punto di vista sociale con il 9% delle imprese che – rileva l'indagine di Uecoop – è pronta a valutare anche la chiusura dell'attività, mentre più di 1 cooperativa su (56%) pensa invece che riuscirebbe nonostante tutto a mantenere la propria forza lavoro. Abbiamo davanti uno scenario di incertezza in grado di cambiare da una settimana all'altra con grosse incognite sul futuro mentre già adesso il 28% delle cooperative interpellate denuncia crolli di fatturato mentre una fetta altrettanto importante di realtà attive nel sociale e nella produzione lavoro ha problemi di liquidità.
In uno scenario drammatico come questo – sottolinea la nota – è necessario attivare al più presto il piano di rilancio con tutte le risorse disponibili incrementando i fondi statali per assicurare la liquidità a comuni, province e regioni e abbreviando ancora di più i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione. Per la competitività delle imprese e per una vera ripartenza del Paese è strategico – evidenzia Uecoop – anche alleggerire il carico burocratico che rallenta l'attività e quindi la reattività del sistema produttivo senza però prescindere da trasparenza, correttezza, rispetto delle regole e delle procedure con il 44% delle imprese cooperative che – conclude Uecoop - indica la burocrazia come uno degli elementi di freno alla propria attività.
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