L’appuntamento è fissato per oggi pomeriggio alle 15 nella sede di Ita Airways. Sul tavolo, secondo quanto risulta al Messaggero, il nuovo contratto di lavoro di piloti e assistenti di volo che supererà il contestato regolamento aziendale adottato dalla compagnia al decollo. Regolamento che, va ricordato, tagliava alcune voci dello stipendio fino al 40% e che ha suscitato roventi polemiche e manifestazioni di protesta.
L’azienda, anche alla luce del pressing dei dipendenti e di una larga parte del mondo politico, ha quindi deciso di cambiare rotta. E oggi proporrà ai sindacati di rivedere al rialzo gli stipendi, prevedendo da un lato un incremento medio del 5% e una serie di miglioramenti sul fronte del welfare aziendale (assicurazione sanitaria, previdenza e altri benefit). Si tratta di una svolta dopo il braccio di ferro dei mesi scorsi. La nuova compagnia di bandiera aveva infatti staccato i carrelli, imponendo in maniera unilaterale un regolamento lacrime e sangue, sganciato dal precedente accordo sul costo del lavoro. Soprattutto, come denunciato più volte da Fit-Cisl, si era collocata, unica tra le grandi aziende di Stato, fuori dal contratto nazionale di categoria nonostante goda, come noto, di poderosi aiuti pubblici. Riparte dunque la trattativa visto che al tavolo sono state chiamate tutte le sigle: Fit-Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl, Usb, Fast Confsal, Anpac, Anpav, Anp e Navaid.
LA LINEA
La convocazione è arrivata l’altra sera con una lettera firmata dal presidente Alfredo Altavilla, da giorni sotto pressione sulle voci di presunte tensioni in consiglio di amministrazione sulle scelte strategiche della compagnia.
Anche perché all’inizio del prossimo anno scade il periodo di prova di piloti e assistenti di volo e, secondo alcune indiscrezioni, in molti sarebbero orientati a scegliere altre strade. Tra l’altro, sempre i sindacati segnalano che in vista della stagione estiva e dell’ampliamento della flotta con 26 nuovi aerei, è urgente e necessario rendere attrattiva la nuova compagnia sul fronte degli stipendi.
Le low cost offrono infatti compensi superiori rispetto alla compagnia tricolore, ma con un orario di lavoro più penalizzante. Se vuole crescere Ita va resa competitiva. Un punto su cui Landini, Sbarra e Bombardieri, i leader sindacali, hanno insistito particolarmente con Palazzo Chigi. E proprio dal governo sarebbe arrivata l’indicazione di adottare un nuovo contratto per contribuire a dare slancio al vettore tricolore. Indicazione recepita.
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