Irpef agricola, sgravi al 50% per i redditi tra 10 e 15 mila euro. Sciolto il presidio a Roma

Pronto l’emendamento del governo per ampliare la platea dei beneficiari

Trattori, sgravi Irpef al 50% per i redditi tra 10 e 15 mila euro. Sciolto il presidio a Roma
di Francesco Malfetano
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Martedì 13 Febbraio 2024, 00:19 - Ultimo aggiornamento: 10:58

Alla fine i trattori (alcuni) mettono la retromarcia. Il presidio che da giorni ha reso la Nomentana quartier generale di “Riscatto agricolo” verrà infatti smobilitato nei prossimi giorni. Decisivo l’intervento del governo che ha trovato i quasi 200 milioni di euro necessari ad ampliare la fascia di esenzione dell’Irpef agricola attraverso un emendamento al Milleproroghe e ha deciso di istituire, al ministero dell’Agricoltura, un tavolo tecnico dedicato alle istanze dei manifestanti. Resta invece da capire cosa farà ora l’ala più oltranzista guidata dall’ex forcone Danilo Calvani, pronta a protestare al Circo Massimo questo giovedì. 

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In ogni caso si tratta di una vittoria politica che, dopo una lunga giornata di trattative e un confronto in Commissione Bilancio, FdI tiene a rivendicare. A superare le titubanze mostrate dal Mef nei giorni scorsi e trovare le risorse necessarie, spiegano a via della Scrofa, «non è stato Matteo Salvini». Alla fine le coperture che consentono di esentare circa il 97% della platea sono infatti state individuate dal viceministro Maurizio Leo su input diretto della premier Giorgia Meloni. Un lavoro che, in coordinamento con il ministro Giancarlo Giorgetti, chiude il cerchio dell’azione impostata da Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani con l’obiettivo di non lasciare che fosse il Carroccio ad intestarsi una vittoria strategicamente rilevante (dato il peso della categoria) in vista del voto europeo di giugno. Tant’è che mentre Lega e Forza Italia procedono con le esultanze di rito per questo tipo di iniziative, fonti parlamentari spiegano che Lollobrigida sarebbe già al lavoro per cercare di estendere temporalmente la misura. E cioè di fare in modo che non si tratti di un provvedimento spot da rinnovare di anno in anno, ma assuma un carattere pluriennale (almeno quattro) per dare certezze al settore. 
Tornando al contenuto dell’emendamento, allo sgravio già annunciato per i redditi inferiori a 10mila euro si aggiunge quindi uno scaglione che dimezza l’imposta per coloro che percepiscono tra i 10 e i 15mila euro all’anno.

Un ulteriore aiuto che riguarda però solo gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti in forma individuale o in società semplice. L’emendamento è ora al vaglio della ragioneria dello Stato ma la bollinatura è attesa al più tardi per questa mattina quando, subito dopo, il testo verrà depositato in Commissione bilancio a Montecitorio come iniziativa governativa, per poi essere votato in Aula lunedì. 

 

L’EUROPA

Se la frattura tra Stato e agricoltori sembra essere giunta al punto di un probabile risanamento, non si può dire lo stesso del rapporto con l’Europa. Mentre anche Meloni ieri è tornata a puntare il dito contro Bruxelles in un’intervista al Tg5, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha spiegato che i negoziati per concludere un accordo di libero scambio con il Mercosur (la zona economica composta dalle principali economie del Sud e Centro America) non sono in realtà sospesi come si era detto all’indomani delle proteste che incendiarono il Belgio durante l’ultimo Consiglio europeo, ma «continuano» nel rispetto delle «sensibilità del settore agricolo». Si lavora cioè ad un’intesa che calibri «il livello di accesso» dei prodotti d’oltreoceano indicando delle quote massime nelle importazioni e, «per la prima volta», dei «meccanismi impliciti di salvaguardia» a tutela degli agricoltori europei. Chissà cosa ne penseranno i “trattori” del Vecchio Continente. 

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