«Per quanto concerne la posizione di leadership di Intesa Sanpaolo in Italia e la presunta anomalia in rapporto agli altri Paesi europei, vorrei far notare che i principali mercati dell'area Euro, con l'eccezione della Germania - dove l'industria bancaria non è all'altezza degli altri settori industriali del Paese - presentano operatori bancari leader con quote di mercato in linea o superiore a quella che avrebbe la nuova realtà», sottolinea Gros Pietro, ricordando che Intesa, al netto del ramo d'azienda che intende cedere a Bper, avrà una quota del 19% dei depositi e del 21% dei prestiti. «In Francia, ad esempio, Credit Agricole ha una quota del 27% sui depositi e del 37% sui mutui. In Spagna il Banco Santander detiene il 20% circa, sia sui depositi sia sui presti».
Gros Pietro nega anche che l'operazione intenda «precludere la nascita di un terzo competitore sul mercato italiano», in quanto Bper, in seguito all'acquisto degli sportelli di Ubi, avrà «più filiali di Ubi e una quota più elevata nella raccolta e negli impieghi».
Ricordando «l'impegno totale e continuo» di Intesa «a fianco del governo, delle istituzioni, della società per fronteggiare» l'emergenza coronavirus, Gros Pietro conclude affermando che «è con questo spirito che oggi vogliamo creare un grande protagonista del credito in Italia e in Europa: l'offerta di intesa Sanpaolo nei confronti di Ubi è un progetto al servizio del Paese».
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