Fondo pensione Fon.Te presenta prima relazione annuale 2022: patrimonio 5 miliardi

Fondo pensione Fon.Te presenta prima relazione annuale 2022: patrimonio 5 miliardi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Dicembre 2022, 16:45
(Teleborsa) - Il Fondo pensione Fon.Te. ha presentato oggi in Senato la sua prima Relazione annuale 2022, che conferma il consolidamento nella previdenza complementare dal momento che quella obbligatoria "di base" non è più sufficiente a garantire un'adeguata copertura pensionistica alle future generazioni.

Il Fondo vanta un patrimonio in gestione di 5 miliardi di euro, oltre 39mila aziende associate e quasi 255mila iscritti, per un aumento medio annuo delle adesioni del 4%. Dal 1° aprile 2022 si è aperto a liberi professionisti ed autonomi. Negli ultimi cinque anni il patrimonio del Fondo è cresciuto costantemente, grazie a flussi contributivi sempre maggiori e ad alti rendimenti finanziari ottenuti all'interno di ciascun comparto d'investimento.

"La presentazione della prima Relazione Annuale del Fondo Fon.Te. costituisce per noi un evento importante e nuovo. Ha permesso, tra l'altro, l'avvio di un'interlocuzione costruttiva con le Istituzioni e ha fatto emergere l'importante ruolo del Fondo nell'ambito della previdenza complementare, fornendo così utili spunti di riflessione, ha commentato b, Presidente Fondo Fon.Te..


Il CdA ha deliberato investimenti per 380 milioni di euro nei private markets, tra Fondi di private equity, Fondi di private debt, Fondi infrastrutturali e di venture capital. Le linee di investimento sono orientate al sostegno, allo sviluppo e alla crescita in ambiti di mission related o Impact Investing Italia, Sociale e R&D e dovranno essere compliant rispetto ai criteri ESG. La collocazione geografica avrà come target prevalente l'Italia. Come investimento di missione, Fondo Fon.Te. ha già sottoscritto 20 milioni di euro in quote dei fondi di private equity e private debt istituiti e gestiti dal Fondo Italiano d'Investimento, la SGR di Cassa Depositi e Prestiti.

Fon.Te. è nato nel 1996 come fondo di previdenza complementare del terziario, è un ente no profit cn natura negoziale nell'ambito delle relazioni fra imprese e lavoratori. Il Fondo gestisce ogni giorno una media di 400 PEC e riceve mediamente 30mila richieste di assistenza telefonica ogni trimestre. Mensilmente il fondo eroga circa 2.000 prestazioni fra anticipazioni, riscatti, rendite, trasferimenti, ecc) per un valore di a 24 milioni di euro.

Il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon, intervenuto alla presentazione della Relazione al Senato, ha ricordato che "la riforma pensionistica dovrà essere concertata e non più attuata dalla notte al giorno come nel passato. Quota 41 serve a dare un respiro sempre più importante per il futuro del sistema pensionistico. Uno dei punti salienti sarà quello di lasciare gli imprenditori liberi di poter lavorare".

Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, ha ricordato che "i Fondi di previdenza dovranno affrontare e gestire questa tempesta inflazionistica a sostegno dell'economia reale" ed ha invitato il Presidente Grifoni e i rappresentanti dei Fondi pensione a prende parte al dibattito sulla delega fiscale "per fornire un contributo utile nella logica di allargare la base imponibile riducendo le imposte".

Per Anna Maria Selvaggio, Direttore Generale Fondo Fon.Te, la Relazione ha " evidenziato come il Fondo e tutti i soggetti della previdenza complementare possano contribuire alla crescita del nostro Paese, attraverso investimenti sostenibili nell'economia reale".

Per Donatella Prampolini, Vice Presidente Confcommercio con delega al Lavoro e al Welfare, il Fondo "ha fatto grandissimi passi. Nel corso degli anni abbiamo allargato la platea degli iscritti, aprendola ai lavoratori autonomi, che potenzialmente è enorme. Il mare da conquistare è grande, è ovvio che dobbiamo agire in modo tale da farci conoscere, spiegando che esiste questo Fondo e che è economicamente conveniente".

Michele Carpinetti, Responsabile Bilateralità e Welfare Filcams – CGIL ha dichiarato che "la previdenza integrativa svolge una funzione rilevante. Ci aspettiamo un approccio diverso, da parte del decisore pubblico, che dia attenzione ad alcuni limiti che vanno superati. C'è, ad esempio, un problema relativo all'adesione dei giovani e alle agevolazioni fiscali considerato il sostegno dei Fondi al welfare pubblico".

Paolo Andreani, Segretario Generale UIL TuCS, ha detto che "occorre essere consapevoli che serve coraggio, inteso come responsabilità sociale. I giovani sono il capitale sul quale dobbiamo investire, pertanto serve prudenza. In tal senso, occorre un nuovo contratto sociale per svolgere bene il nostro lavoro nel quotidiano. I divari territoriali e la crisi demografica in atto nel Paese impongono scelte politiche volte ad agevolare e dare risorse al sistema".

Secondo Pierangelo Raineri, Fisascat – Cisl, infine, "bisogna sviluppare una politica di sostenibilità dei Fondi, che è data anche dal numero degli aderenti. Il problema è spiegare ai giovani che il secondo pilastro previdenziale non è solo un'opzione per rendere più praticabile il futuro, ma è anche un'esigenza imprescindibile. Credo che in questo caso abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi anni".
© RIPRODUZIONE RISERVATA