Lo Stato “cattivo pagatore” va in pensione. Almeno questa è la speranza, basata sugli ultimi dati disponibili. Adesso le fatture che la pubblica amministrazione deve onorare nei confronti di clienti e fornitori vengono addirittura saldate con tre giorni di anticipo rispetto agli obblighi di legge. L’analisi dei pagamenti delle fatture commerciali ricevute dalle amministrazioni pubbliche nel 2020 conferma i miglioramenti già emersi negli anni scorsi. Secondo i dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali del ministero dell’Economia, le fatture ricevute dalla Pa nel 2020 sono state pari a 27,9 milioni, per un importo totale di 152,7 miliardi. Le fatture pagate ammontano a 24,7 milioni, pari a 142,7 miliardi di euro, pari al 95,9 per cento dell’importo totale.
TREND DECRESCENTE
Come dire che 19 fatture su 20 sono state liquidate.
LA QUOTA
In questo quadro positivo, i tempi medi di pagamento si riducono, rispettivamente, da 57 e 41 giorni del 2018 a 45 e 31 giorni del 2020. In coerenza con la riduzione dei tempi di pagamento – fa notare ancora il Mef – risulta in costante crescita la quota delle fatture pagate dalle Pa entro i termini previsti dalla normativa comunitaria e nazionale. Questa quota passa, per il totale delle Pa, dal 64,9 per cento dell’importo delle fatture emesse nel 2018, al 74,1 per cento di quelle emesse nel 2020. Il miglioramento appare evidente anche a livello dei singoli comparti. L’incremento risulta particolarmente importante per gli Enti del Servizio sanitario nazionale e per il comparto delle Regioni e Provincie autonome, le cui percentuali, calcolate in termini di importo, passano rispettivamente dal 70,3 per cento e 73,2 per cento all’80,7 per cento e 81,5 per cento. Questi buoni risultati confermano che negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, il numero delle pubbliche amministrazioni che paga i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è gradualmente e progressivamente ridotto.
IL MONITORAGGIO
Per far fronte ai gravi ritardi, negli scorsi anni sono stati adottati diversi decreti “sblocca debiti” e la legge di bilancio 2020 ha previsto la possibilità per regioni ed enti locali di ottenere anticipazioni di liquidità da destinare al pagamento dei debiti maturati entro il 2019. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze svolge un ruolo primario nel monitoraggio del processo di estinzione dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, attraverso l’utilizzo del sistema informatico denominato Piattaforma dei crediti commerciali (PCC), realizzata e gestita per il Ministero dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, che rileva le informazioni sulle singole fatture ricevute dalle oltre 22 mila amministrazioni pubbliche registrate. La Piattaforma acquisisce in modalità automatica, direttamente dal Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate (SDI), tutte le fatture elettroniche emesse nei confronti delle Pa e registra i pagamenti effettuati e comunicati dalle singole amministrazioni. Queste informazioni, tuttavia, non sono ancora complete: infatti, non tutti gli enti pubblici sono attivi nella comunicazione dei dati di pagamento.