Fatebenefratelli si rafforza, Puglisi-Alibrandi al vertice. Aumento di capitale per 130 milioni

Il nuovo presidente succede a Enoc Tesauro vice. Investimenti da 56 milioni

Fatebenefratelli si rafforza, Puglisi-Alibrandi al vertice. Aumento di capitale per 130 milioni
di Rosario Dimito
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Sabato 11 Marzo 2023, 00:07 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 12:31

Via alla manovra di rafforzamento patrimoniale del nuovo Fatebenefratelli targato Sanità Isola Tiberina (Sit), rilanciato dalla Fondazione Leonardo Del Vecchio e dall’Apsa con quote paritetiche del 50%. L’assemblea del 10 febbraio, svoltasi presso lo studio del notaio Francesca Giusto, ha deliberato all’unanimità un aumento di capitale per complessivi 130 milioni. 

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LA SVOLTA AL VERTICE

L’operazione è avvenuta il giorno dopo il varo da parte del cda della svolta al vertice nel segno della discontinuità, con la presa d’atto delle dimissioni della presidente Mariella Enoc, in uscita anche dal vertice del Bambin Gesù, e del vicepresidente Tazio Pavanel: al loro posto l’Apsa ha indicato alla presidenza Giuseppe Puglisi-Alibrandi, vicesegretario generale del governatorato dello Stato del Vaticano e, alla vicepresidenza, la Fondazione Del Vecchio ha designato Claudio Tesauro, avvocato partner dello studio BonelliErede.
«Entrambi i soci» si legge nel verbale dell’assemblea, «hanno effettuato, in favore della società, versamenti in conto futuro aumento di capitale, ciascuno per l’importo di 16,150 milioni, versamenti vincolati alla sottoscrizione di un aumento di capitale sociale da eseguire entro il 23 marzo 2023».

E «stante le esigenze patrimoniali di Sit» i soci hanno votato la ricapitalizzazione da 10 a 50 milioni, di cui 49,9 milioni «da destinare interamente a nominale prevedendo il versamento di un soprapprezzo pari a complessivi 80,4 milioni, di cui 50 milioni per la parte di aumento da offrire alla fondazione Del Vecchio e 30,4 milioni all’Apsa». 

La manovra rappresenta un tassello del piano di risanamento partito il 13 giugno 2022 quando il Tribunale di Roma ha approvato il piano concordatario del Fatebenefratelli San Giovanni Calibita-Isola Tiberina che il 20 giugno ha consentito la firma del contratto di affitto d’azienda fra la Casa Generalizia dell’Ospedale San Giovanni, Gemelli Isola Società Benefit e Sit. La Casa Generalizia ha la piena proprietà e titolarità del Fatebenefratelli, ma, si legge nelle carte di cui Il Messaggero è venuto in possesso, «non è riuscita ad adempiere alle obbligazioni derivanti dal concordato entro le scadenze stabilite e alla data del 14 ottobre 2021 presentava un patrimonio netto negativo di 150 milioni». 

TUTTI I DEBITI

Al 14 ottobre l’esposizione complessiva contemplava i seguenti debiti: 25,4 milioni relativi all’ultimo rateo di riparto del concordato; 80 milioni comprensivi di interessi dovuti a Bnl e Unicredit; 39,1 milioni comprensivi di interessi verso la Provincia Romana dell’Ospedale San Giovanni; 14 milioni non pagati e scaduti al 14 ottobre 2021 contratti dalla Casa Generalizia in pendenza di concordato; 8 milioni oggetto di contenzioso. 
Dal piano industriale al 2026 risulta un complesso di investimenti pari a 56,2 milioni, di cui 20 milioni nel 2023 (12,5 milioni per messa a norma e sicurezza). Nel 2023 i ricavi saranno 105,5 milioni con un margine lordo tornato positivo di 2,8 milioni e al 2027 i ricavi saranno 120,9 milioni e margine di 12,2 milioni.

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