Il confronto si è svolto alla luce dell'esito negativo dell'asta per la cessione di Inso, attualmente in amministrazione controllata: nessuna offerta è stata presentata e questo, hanno sottolineato i sindacati, ha suscitato grande preoccupazione nei lavoratori rispetto alle prospettive della società. Preoccupazione condivisa anche dal
comune di Firenze. Ma proprio l'importanza della posta in gioca e le ulteriori incertezze alimentate dalla gara andata deserta, hanno spiegato Simoncini e Tedeschi, hanno spinto il presidente Rossi ad un'azione più decisa.
Nella lettera che invierà al ministro, Rossi - che nei giorni scorsi ha incontrato anche il direttore generale di Inso - chiederà la convocazione di incontro in tempi brevissimi con il ministro, i tre commissari della società e con le organizzazioni sindacali per verificare tutte le soluzioni possibili per il rilancio dell'azienda: senza escluderne alcuna, neanche un intervento diretto dello Stato a tutela di uno dei gioielli ingegneristici nel campo ospedaliero del nostro paese e a livello mondiale. Intervento ancor più importante vista la fase di emergenza sanitaria in corso.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno espresso il loro apprezzamento per l'impegno del presidente Rossi e per i contenuti dell'iniziativa, informando a loro volta che anche i sindacati nazionali interverranno chiedendo l'intervento del Governo.
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