Bollette, fine mercato tutelato: 2mila esuberi nei call center. Licenziamenti da gennaio

Lo stop degli addetti all’assistenza sarà a oltranza

Bollette, fine mercato tutelato: 2mila esuberi nei call center. Licenziamenti da gennaio. Domani lo sciopero
di Giacomo Andreoli
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Domenica 10 Dicembre 2023, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 00:44

Non solo possibili aumenti in bolletta per molte delle 4,5 milioni di famiglie coinvolte, vista la giungla di offerte private tra cui sarà difficile districarsi. Con la fine del mercato tutelato della luce (scatterà dal 1° aprile 2024) circa 2000 lavoratori, tra addetti all'assistenza dei clienti nei call center e quelli amministrativi, i cosiddetti "back office", vanno verso il licenziamento.

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Che potrebbe essere anticipato già all'inizio del nuovo anno, vista la partenza delle aste verso il mercato libero dell'Arera il 10 gennaio, motivo per cui domani scatterà uno sciopero a oltranza.

Prova ne è il fatto che a Taranto la società Covisian abbia già messo in cassa integrazione oltre 200 addetti ai servizi alla clientela. E ora a cascata potrebbero essere accompagnati alla porta gli altri lavoratori delle aziende che gestiscono in subappalto i servizi di call center dei grandi gruppi energetici.

LO SCONTRO

Nonostante il pressing dei sindacati, infatti, il testo del decreto Energia, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, non lascia adito a dubbi: è stata definitivamente stralciata quella clausola di salvaguardia che aveva previsto il ministero dell'Ambiente a luglio e che avrebbe ricollocato i lavoratori tra gli operatori del mercato libero. A volerlo, secondo fonti del dicastero, sarebbe stato il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, lo stesso che avrebbe chiesto e ottenuto dal Consiglio dei ministri di non prorogare il mercato tutelato, per timore preventivo di perdere le prossime rate del Pnrr. Dietro lo stop alla tutela dei lavoratori ci sarebbe un presunto altolà di Bruxelles per il rispetto delle regole Ue sulla concorrenza.


Slc Cgil, Fistel Cisl e uilcom Uil hanno chiesto un tavolo di confronto urgente al numero uno del Mase, Gilberto Pichetto Fratin, per tutelare una categoria di lavoratori già in molti casi sfruttati e precari, anche viste le revisioni di spesa da parte di alcuni enti locali che fanno le gare e delle imprese che assumono. Nel frattempo è stata proclamata l'agitazione, a cui potrebbero seguire «altre iniziative popolari». L'obiettivo è far tornare la clausola di salvaguardia con un emendamento parlamentare, in fase di conversione in legge del decreto, così da far assumere gli addetti da parte degli aggiudicatari delle aste, in modo proporzionale ai lotti assegnati, entro aprile. Il senatore Quintino Liris, di Fratelli d'Italia, potrebbe firmare la proposta di modifica.
Intanto i dati di Arera e Inps dicono che solo nel 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina e i riflessi sui mercati energetici, i prezzi di gas e luce nel mercato libero sono stati più vantaggiosi di quelli del tutelato. Anche visto il poco tempo a disposizione per la campagna informativa del Mase, chi oggi ha le tariffe Arera rischia di "cadere" in offerte private peggiorative.
 

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