«Nella lettera chiediamo informazioni sulle cause dei ritardi, pur sottolineando la loro piena autonomia nella decisione di concedere o meno i finanziamenti». Dalle prime evidenze, spiega Angelini, i ritardi «non sono legati al capitale o alla liquidità» delle banche ma a una serie di fattori temporanei quali l'organizzazione, l'elevato numero di domande, le norme e le difficoltà della pandemia.
«Anche le banche saranno colpite dalla crisi», alcune «simulazioni non sono rassicuranti», ha poi detto Angelini. «Una perdita del 9% del Pil quest'anno» spiega riferendosi alle stime della stessa Banca d'Italia «non potrà non incidere sulle imprese e, a catena, sulla banche che sono esse stesse imprese».
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