Spese sanitarie, gli sconti fiscali legati al reddito

Spese sanitarie, gli sconti fiscali legati al reddito
di Michele Di Branco
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Sabato 4 Giugno 2016, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Al ministero del Tesoro parlano di «vertici informali» e di «valutazioni tecniche preparatorie». Formule che servono a confermare il fatto che la commissione che, per conto del governo, dovrà occuparsi di monitorare e riordinare la giungla di agevolazioni fiscali che consentono a cittadini e imprese di ridurre il carico fiscale, non si è ancora insediata. Sarà presieduta dall’esperto Mario Marè e sarà composta da 15 esperti in materie economiche, statistiche, fiscali e giuridico-finanziarie. Un’estate al lavoro con un compito ben preciso: preparare, nel mazzo delle 799 tax expenditures che sgonfiano il gettito per 313 miliardi di euro, una lista di possibili tagli da inserire della nota di aggiornamento del Def in vista della legge di Stabilità 2017. Una lista che farà da base per le scelte politiche di Palazzo Chigi a caccia di coperture finanziarie per i tagli alle tasse. 

IL TAGLIO IRPEF
Come ha confermato tre giorni fa Pier Carlo Padoan. «Un intervento sulle agevolazioni – ha spiegato il ministro dell’Economia – che pure si tradurrebbe in più tasse per le categorie alle quali dovessero venire cancellati gli sconti, avrebbe prima di tutto un effetto redistributivo perché le risorse, appunto, andrebbero a vantaggio di riduzioni più generalizzate della pressione fiscale». In via XX Settembre invocano prudenza sull’operazione di disboscamento delle tax expenditures, evidentemente memori del fatto che nel recente passato tutti i propositi di ridurre in maniera massiccia deduzioni, detrazioni e bonus si sono arenati di fronte alle difficoltà, sia tecniche che politiche, di andare ad incidere sugli interessi diffusi (e sui portafogli) di milioni di contribuenti italiani. Così si parte da alcuni punti fermi. Non saranno toccate le detrazioni per il lavoro e la famiglia e sono al riparo anche gli econbonus e le agevolazioni per le ristrutturazioni che saranno invece consolidate. A rischio invece gli sconti che riguardano i trasporti e l’agricoltura. Mentre appare certo un disboscamento delle micro-agevolazioni che risultano doppioni di altri interventi analoghi. Tra le voci che dovrebbero finire sotto la lente dei tecnici ci sarebbero anche le assicurazioni e le cooperative. Il governo, riferiscono fonti vicine al dossier, potrebbero limitare la possibilità di detrarre le spese sanitarie per le famiglie con redditi alti. Non un taglio lineare degli sconti (le spese sanitarie si portano in detrazione al 19%) ma un sistema graduale legato al reddito (più cresce il reddito più cala lo sconto) fino alla perdita del bonus. 

 

CASA E PENSIONI
Quanto si propone di ottenere, in termini di risparmi, il governo? Si tratta di una domanda alla quale è difficile rispondere in questa fase ma due fonti governative convergono sul fatto che non si potrà andare oltre 1,2 miliardi di euro. Una cifra modesta, probabilmente. Ma coerente con la struttura delle agevolazioni fiscali italiane. Gran parte delle tax expenditures, infatti, sono blindate: basti pensare alle detrazioni per il lavoro dipendente, le pensioni, i carichi di famiglia, la casa, i mutui e le gran parte delle spese sanitarie. Le detrazioni per il coniuge, i figli e i parenti a carico, ad esempio, interessano circa 12 milioni di contribuenti e sono intoccabili. Occorre infatti ricordare che i tecnici della commissione Ceriani, a suo tempo, avevano avvertito che 83 miliardi devono considerarsi intangibili perché si tratta di sconti che garantiscono il rispetto di principi costituzionali, oppure evitano doppie imposizioni oppure ancora rientrano nel quadro di accordi internazionali.
 

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