Sanità, mutui e familiari
le trappole del nuovo 730

Sanità, mutui e familiari le trappole del nuovo 730
di Luca Cifoni
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Giovedì 2 Giugno 2016, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 08:13
La dichiarazione precompilata quest’anno è più completa e molti italiani iniziano probabilmente ad apprezzarla: ma proprio la maggiore complessità dei dati, insieme al fatto che ad esempio tutto il capitolo sanitario è in fase di rodaggio, rischia di creare qualche piccola trappola a cui i contribuenti devono fare attenzione, sia se scelgono la via del fai da te dal proprio pc sia se si rivolgono ad un intermediario (commercialista o Caf). 

L’AGENZIA AVVISA
È il caso ad esempio di coloro che nel corso del 2015 hanno ricevuto un rimborso delle spese mediche dal proprio Fondo o Cassa di assistenza sanitaria. Questi contribuenti potranno trovare i relativi importi inseriti nel rigo D7 del 730 precompilato (o RM8 del modello Unico) come voce da sottoporre a tassazione separata. Ma molto spesso l’imposta non è dovuta o è dovuta solo in parte: la cifra va quindi azzerata o quanto meno ridotta. Perché il fisco invece la considera un reddito? Perché quei rimborsi potrebbero essere riferiti a spese sanitarie che nell’anno precedente il contribuente aveva portato in detrazione: allora il contribuente avrebbe goduto di un doppio vantaggio fiscale, prima deducendo dal reddito il contributo alla Cassa che gli darà diritto al rimborso, poi detraendo le relative spese. Motivo per cui il rimborso viene tassato.

 

Di fatto ci sono due opzioni, come spiegato in una vecchia risoluzione dell’Agenzia delle Entrate (la 35 del 2007): o portare in detrazione solo le spese mediche non rimborsate, oppure detrarle tutte ma inserire appunto i relativi rimborsi tra i redditi sottoposti a tassazione separata. Opzione quest’ultima che in particolari circostanze può risultare conveniente. Siccome però l’Agenzia delle Entrate non sa se proprio le spese in questione sono state precedentemente detratte, tocca al contribuente fare la verifica ed eventualmente cancellare quel reddito. Appositi avvisi sono inseriti nell’applicazione della precompilata e la questione è spiegata nel sito di assistenza. Sempre in campo sanitario sarà bene ricordare che quest’anno le informazioni che si trovano già nella precompilata sono incomplete. Mancano ad esempio i farmaci da banco e chi vuole detrarli dovrà inserire direttamente la voce.

GLI ALTRI ELEMENTI
Altri elementi da controllare riguardano i familiari a carico e le detrazioni per lavoro dipendente. Nel primo caso l’Agenzia delle Entrate ricava le sue informazioni dalle certificazioni uniche inviate dai datori di lavoro e dall’Inps, per cui se i dati non sono esatti si rischia di perdere un beneficio o al contrario di usufruirne in modo illegittimo. Invece i dipendenti che hanno avuto più rapporti di lavoro nell’anno potrebbero non trovare la corretta indicazione dei giorni di lavoro: anche in questo caso sarà bene verificare ed eventualmente correre ai ripari.
In generale va anche tenuto presente che alcune voci compaiono nel foglio informativo che si trova insieme al modello, ma non sono state inserite nella precompilata vera e propria: è il caso ad esempio delle ristrutturazioni, per le quali l’Agenzia registra i pagamenti senza sapere se il contribuente ha effettivamente diritto all’agevolazione. Le voci non risultano utilizzate anche in caso di errori: ad esempio la doppia segnalazione di interessi dei mutui che può avvenire in concomitanza con il passaggio da una banca all’altra.

«Invitiamo alla massima attenzione e scrupolo da parte dei contribuenti perché errori ed omissioni sono dietro l’angolo - spiega Lorenzo Francesconi, amministratore delegato di 50&Più Caaf - sono situazioni a cui l’esecutivo deve porre rimedio in vista dell’anno prossimo».
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