Firenze ha bruciato i tempi, provvedendo già nei mesi scorsi. Tra le Regioni spicca il Piemonte, che ridurrà le sue partecipazioni da 66 a 47. Ma anche città più piccole si sono date da fare, come per esempio Brescia e Macerata. Passando in rassegna i casi di razionalizzazione di cui, fin qui, si è avuta notizia, tra i criteri già selettivi sembra esserci quello del 'personale zerò, per cui taglia il Comune di Como, che dice stop alla società che controlla il cine-teatro Politeama. Lo stesso vale per il Politeama di Prato (2 lavoratori, volontari, contro 7 componenti del consiglio). Sempre l'assenza di dipendenti impone a Venezia di uscire da Hydrogen Park. Colpisce anche la regola sul fatturato, che obbliga il Comune di Lerici, in Liguria, a dismettere la sua scuola di vela e Rovigo a cedere la società di onoranze funebri. A Piacenza a cadere è la partecipazione nel Fiorenzuola sport (piscine, campi e palestre). In molti casi la vicenda ha riscaldato il dibattito cittadino, come a Brescia, dove si è alzato un polverone per strappare dalla razionalizzazione la Centrale del Latte. In realtà spesso si tratta solo di accorpamenti, fusioni, quindi il termine più esatto sarebbe quello di riordino. Ma non mancheranno le vendite, che consentiranno di rimpinguare le casse comunali, mentre in altre situazioni si dovrà procedere alla liquidazioni, certificando l'addio a società che magari erano 'fuori-usò da tempo.
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