Fincantieri-Stx, offerta sulle navi canadesi

Fincantieri-Stx, offerta sulle navi canadesi
di Francesca Pierantozzi
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Sabato 2 Dicembre 2017, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 16:58
PARIGI Dopo il matrimonio sulla cantieristica navale, arriverà il fidanzamento sul Militare e la Difesa? Francia e Italia lo avevano promesso a settembre, quando fu siglato il sofferto accordo su Stx, e oggi Fincantieri e Naval Group dimostrano di voler mantenere la promessa. Ieri i due gruppi hanno ufficializzato l'offerta comune per la costruzione di quindici fregate al governo del Canada.

Dall'altra parte dell'oceano l'offerta franco-italiana (per una gara che vale 47 miliardi di dollari Usa) è stata definita un colpo di scena, anche se l'intenzione di andare uniti a rispondere alla Royal Canadian Navy era stata annunciata da almeno un paio di settimane. I canadesi, che parlano già di «consorzio europeo», notano che l'offerta Fincantieri-Navla Group potrebbe consentire la costruzione di una flotta canadese risparmiando circa 20 miliardi di dollari sul programma iniziale di rinnovo della flotta canadese, definito dal governo di Ottawa come «il più vasto e complesso progetto di costruzione navale dalla Seconda Guerra Mondiale». Dalla Francia, l'iniziativa comune è vista come un primo passo verso un'alleanza sul militare navale sul modello del sodalizio Renault-Nissan sul versante automobilistico. La richiesta del governo canadese - cui hanno risposto anche Lockheed Martin Canada, Navantia Tkms e la britannica BAE Systems riguarda l'acquisizione di quindici navi da combattimento di superficie, sul modello di una fregata Nato esistente e collaudata e sulla base di un design che possa essere modificato per rispondere alle esigenze della Marina canadese.

LA SPINTA
Sostenuti da Roma e Parigi, Fincantieri e Naval Group hanno risposto con un prodotto innovativo basato sull'evoluzione delle Fregate Fremm (navi versatili già in servizio nelle Marine di Francia e Italia), a maggiore spinta tecnologica e con una sistemistica ancora più sofisticata. Il vincitore della gara s'impegna a investire l'equivalente del valore del contratto in Canada, e il dieci per cento della somma dovrà essere dirottata verso piccole e medie imprese. Se l'offerta franco-italiana dovesse essere accettata, la costruzione comincerebbe tra breve nel cantiere Halifax Shipyards, filiale del gruppo Irving. Dei fornitori canadesi sarebbero integrati alla supply chain mondiale delle due società hanno fatto sapere i due gruppi, che dovrebbero dunque fornire design e i sistemi di combattimento.

 
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