Eni, più produzione ma meno dividendo: tonfo in Borsa. Descalzi presenta il piano

Eni, più produzione ma meno dividendo: tonfo in Borsa. Descalzi presenta il piano
di Umberto Mancini
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Venerdì 13 Marzo 2015, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 15:56
L’ad dell’Eni Claudio Descalzi aveva visto giusto, puntando da subito, appena subentrato a Paolo Scaroni, ad una profonda rivisitazione della strategia industriale. Ed oggi, con il crollo dei prezzi del petrolio da 100 a 50 dollari quell’intuizione si è rivelata vincente o quasi.



Descalzi, a Londra per presentare agli investitori internazionali il piano 2015-2018, ha annunciato una razionalizzazione delle attività con dismissioni per 8 miliardi di euro, il taglio dei costi per 2 miliardi, e, soprattutto, la focalizzazione dell’Eni sulle attività più remunerative. Naturalmente non ci sarà l’abbandono delle esplorazioni petrolifere, che rappresentano, come noto, il vero cuore del business.



Per l’ad la produzione crescerà del 3,5% all’anno e questo a prescindere dall’evoluzione del prezzo del barile di oro nero. Agli investitori, così come al mercato, non è invece piaciuto l’annuncio del taglio del dividendo da 1,12 euro nel 2014 a 0,80 nel 2015 cioè «a livelli compatibili con la redditività» (peraltro attesa in crescita) negli anni futuri. Il tonfo in Borsa è stato pesante (-4,59%). Ma Descalzi dice che la priorità è avere «un payout sostenibile».



Stiamo costruendo un'Eni molto più solida, ha detto il top manager - in grado di affrontare anche scenari di prezzo del petrolio in calo, continuando nello stesso tempo a generare risultati sostenibili e creare valore per gli azionisti». Nel piano 2015-2018 Eni taglia anche gli investimenti del 17% rispetto al precedente piano. Si prevede una spesa complessiva nel quadriennio pari a circa 48 miliardi di euro.
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