Draghi: Eurozona in ripresa, ma non cullarsi sugli allori

Draghi: Eurozona in ripresa, ma non cullarsi sugli allori
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Lunedì 16 Marzo 2015, 21:13 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 14:46
Nell'eurozona la situazione economica si sta «stabilmente riprendendo». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un discorso a Francoforte al Sz Finance Day 2015. «Possiamo essere ottimisti sulle prospettive», ha aggiunto il numero uno della Bce, sottolinenado però subito dopo: «Dobbiamo continuare a spingere sulle riforme, non possiamo cullarci sugli allori».



«Ci incontriamo - ha detto Draghi - sullo sfondo di una situazione economica in costante recupero nell'area dell'euro. La maggior parte degli indicatori suggeriscono che una ripresa sostenuta sta prendendo piede».



Draghi ha quindi evidenziato che la «fiducia delle imprese e dei consumatori è in aumento. Le previsioni di crescita sono state riviste al rialzo. E il credito bancario sta migliorando sia sul lato della domanda chee dell'offerta». «Questi miglioramenti rispecchiano l'unione di diversi fattori esterni e interni», ha aggiunto il numero uno dell'Eurotower che ha indicato i motivi nei «vantaggi commerciali per le imprese e le famiglie derivanti dal calo dei prezzi del petrolio», nelle misure di politica monetaria adottate dalla Bce a partire dalla metà dello scorso anno e nelle «riforme strutturali di successo che sono state attuate in vari paesi negli ultimi anni, che stanno iniziando a produrre risultati».



«Questi effetti sembrano destinati a persistere per qualche tempo, il che significa che possiamo a ragione essere ottimisti circa le prospettive. Ma - ha avvertito Draghi - questo non significa che dobbiamo

riposare sugli allori. Al contrario, una ripresa nascente ci offre una finestra di opportunità con le condizioni a portare avanti le riforme che renderanno la zona euro meno fragile e vulnerabile agli shock».



Una politica monetaria ultra-espansiva non è un disincentivo per i Paesi dell'Eurozona a portare avanti le riforme, ha poi assicurato il presidente della Bce, sottolineando che «la politica monetaria crea un incentivo a fare le riforme».



«L'eurozona ha fatto una lunga strada ma non abbastanza per mettere fine a tutti i dubbi sul suo futuro», ha rilevato ancora Draghi, spiegando che «bisogna rimuovere tutti questi dubbi che riemergono ogni volta che c'è uno shock. E per farlo dobbiamo accelerare il nostro processo di convergenza economica e istituzionale».



«La nostra politica monetaria sta rendendo possibile tutto questo, creando condizioni favorevoli. Ma ora i Paesi devono sfruttare questa opportunità per rendere permanenti questi miglioramenti», ha sottolineato ancora il numero uno della Bce.



«L'euro non è stato creato per avere creditori e debitori permanenti» ma «creato con l'aspettativa che ogni Paese sarebbe stato capace di stare in piedi da solo, senza l'aiuto perenne degli altri» paesi, ha quindi osservato Draghi.



Il numero uno della Bce ha sottolineato infine che «occorre una convergenza affinchè l'Unione possa essere sostenibile: ogni economia deve essere capace di soddisfare gli standard più alti in termini di competitività, occupazione e crescita». Questo imperativo, ha spiegato, «è sempre stato inteso in linea di principio nell'eurozona, ma non sempre è stato messo in pratica, come si vede con le divergenze nella zona euro di oggi».