Messaggero 140, l'Ad di Intesa Sanpaolo Messina: «Dobbiamo ridare una prospettiva economica al Paese»

Messaggero 140, l'Ad di Intesa Sanpaolo Messina: «Dobbiamo ridare una prospettiva economica al Paese»
di Alessandro Di Liegro
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Giovedì 20 Settembre 2018, 22:48 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 16:33

«Intesa Sanpaolo ha 1 trilione di risparmi degli italiani. per noi è un lavoro accelerare l'economia reale e trovare soluzioni per far star meglio gli italiani», afferma l'amministratore delegato del maggiore gruppo bancario italiano, Carlo Messina, intervistato dal vicedirettore del Messaggero Osvaldo De Paolini, alla festa per i 140 anni del quotidiano, presso gli Studios di Cinecittà.
 


«Dobbiamo dare ai nostri creditori, che hanno 600 miliardi del nostro debito, visioni di prospettiva di crescita del Paese. Per me sono far accelerare il Pil e recuperare lavoro nel Mezzogiorno», afferma Messina sotto gli occhi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro degli Interni Matteo Salvini. «Abbiamo 10 trilioni di risparmio, che è un valore che pochi altri paesi hanno. A prescindere dalla disoccupazione giovanile, nel Mezzogiorno, la condizione strutturale del Paese è che ha forza nel risparmio delle famiglie e nella leadership delle imprese. Ma il debito ha raggiunto livelli inaccettabili per i cittadini italiani». La fotografia che Carlo Messina fa della situazione economica italiana individua un elemento problematico fondamentale, che impatta sulle tasche degli italiani e sull'immagine del Paese.

«Nel 2011 il debito era di 1.9 trilioni di euro, oggi è di 2.3 trilioni. Bisogna vedere cosa c'è negli attivi di bilancio dello Stato. Ci sono 400 miliardi di euro immobili in parte non utilizzati. Se metti insieme gli asset, con il risparmio sul territorio, e crei fondi immobiliari in cui i cittadini possono sottoscrivere quote, puoi accelerare il processo di dismissione. Noi siamo in contatto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, ed è un approccio che possiamo studiare e approfondire». Per riuscire ad acquisire la fiducia degli investitori internazionali, conclude Messina, «quello che interessa è che si cambi tendenza. Se si riesce a ridurre il debito anche solo di 20 miliardi, anche attraverso operazioni straordinarie, porti il deficit come condizione di crescita del Paese, che è quello che interessa».

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