L'attrice Alice Arcuri e la moda: «Tra tute e tacchi, il mio stile è trasformista»

Sarà sullo schermo come coprotagonista della serie “Il Clandestino” con Edoardo Leo: «Non potrei fare a meno dei miei bracciali e degli orecchini, sono piena di piercing»

Alice Arcuri con un look Mimì et Mamà Alta Sartoria in una foto di Fabrizio Cestari
di Veronica Timperi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Marzo 2024, 14:03 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 07:01

Un volto che buca lo schermo e un’anima trasformista quella di Alice Arcuri, attrice genovese ma con origini partenopee classe 1984.

Laureata in lettere moderne con indirizzo in Storia del teatro è stata prima attrice del teatro Stabile di Genova. Dopo una lunga carriera sul palcoscenico dal 2021 è approdata al cinema e al piccolo schermo con serie tv Rai, Sky e Netflix come Don Matteo, Petra, Blanca, Tutta colpa di Freud, Vivere non è un gioco da ragazzi. È nel cast della serie campione di ascolti Doc - nelle tue mani a partire dalla seconda stagione, e di recente è entrata a far parte di quello di Viola come il mare. Prossimamente la vedremo su Rai1 coprotagonista a fianco ad Edoardo Leo, nella serie Il Clandestino, diretta da Rolando Ravello.

Alice, qual è il suo rapporto con la moda?

«Ho un approccio abbastanza sano, mi piace molto ma non mi lascio convincere da tendenze che non sento mie».

Quindi non ama lo shopping compulsivo?

«Capita quando sono in viaggio e trovo negozi che in Italia non ci sono o brand che non conosco e mi piacciono. Inizio a ventilare fortissimo e non mi trattengo».

Per cosa farebbe follie?

«Profumi, gioielli, pezzi vintage e abbigliamento sportivo. Ciò che mi emoziona o che penso mi possa servire davvero».

Come definisce il suo stile?

«Senza ombra di dubbio trasformista. Ci sono giorni in cui posso uscire tranquillamente in tuta e Vans, altri in cui ho voglia di vestirmi da uomo e altri ancora in cui metto i tacchi solo perché ho voglia di sentirne il ticchettio sul marciapiede. Sono una di quelle persone che quando piove sono felici perché si possono travestire da pescatore Bretone o da caccia alla volpe nello Yorkshire».

Che rapporto ha con il suo corpo?

«Sincero.

Lo amo, lo rispetto, cerco di prendermene cura nei modi più disparati e provo ad ascoltarlo. Sono arrivata a una consapevolezza stupenda anche grazie al crossfit che pratico da anni».

Ha un indumento che non indosserebbe mai?

«Le scarpe da ginnastica a forma di piede con le dita. No, pietà. Dico no anche ai pantaloni a pinocchietto, alle cose troppo strette, alle fantasie geometriche e non sopporto i pigiami. Se qualcuno mi regalasse un pigiama mi farebbe un dispetto».

Di quale invece non potrebbe non potrebbe fare a meno?

«Un bel cappello, degli orecchini (sono piena di piercing e quando mi è capitato di doverli togliere mi sentivo nuda), i bracciali che sono saldati al mio polso sinistro, le salopette e i blazer vintage da uomo».

Ha un capo o un accessorio portafortuna?

«Sono di origine napoletana, può immaginare il grado di scaramanzia. Ho una collana sottile con un corno fatto di corallo e oro che mi ha regalato mia madre. Ho un arsenale di corni».

Come si veste nelle giornate no?

«Le combatto con qualcosa che mi metta allegria o che mi faccia sentire bella. Nelle giornate assolutamente no si passa diretti alla tuta per stare a casa».

Guardando le foto del passato, le è sempre piaciuto il suo modo di vestire?

«Mi è sempre piaciuto, ma in tutta onestà ne ho sbagliate parecchie. Ho avuto il periodo dei pois, a volte troppi fiori, troppo tulle, esageravo parecchio».

C’è qualche abito a cui è particolarmente legata?

«Ne ho tanti. Sono convinta che gli oggetti e gli indumenti appartenuti ad altri ne raccolgano un po’ di essenza, delle tracce di dna sbiadito, un’aura. In particolare una felpa bordeaux con cappuccio che mio padre comprò in Minnesota. Ho dei ricordi di me bambina e lui giovane con questa felpa, credo di averla voluta da sempre e finalmente un po’ di tempo fa me l’ha regalata. Poi un paio di jeans a zampa di quando andai la prima volta in Irlanda e che comprai li, ancora mi stanno e mi ricordano quanta strada ho fatto in questi anni».

Quale sarà il suo prossimo acquisto fashion?

«Ho un bel po’ di cose sospese nei vari carrelli online. Sto puntando ad un paio di Adidas Samba da mesi, poi guardo l’armadio, vedo solo sneakers e mi trattengo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA