L'europarlamentare Frances Fitzgerald: «Vogliamo la parità nel digitale, l'Europa aiuterà le ragazze»

L'europarlamentare Frances Fitzgerald: «Vogliamo la parità nel digitale, l'Europa aiuterà le ragazze»
di Valentina Venturi
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Marzo 2021, 15:22

«Ancora molte ragazze sentono di non essere abbastanza intelligenti o capaci, quando in realtà è vero il contrario. Per questo il rafforzamento della fiducia, il tutoraggio e l'istruzione pratica sono fondamentali per incoraggiare le giovani a intraprendere percorsi di carriera nel campo della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria, della matematica, del digitale e dell'intelligenza artificiale». A tracciare il percorso è Frances Fitzgerald, membro del Parlamento europeo e della commissione Femm, nonché relatrice sulla prospettiva di genere nella crisi da Covid e nel periodo post-crisi.
COMMISSIONE D'INCHIESTA
La Femm, creata nel 1979 quale commissione d'inchiesta sulla situazione delle donne in Europa e trasformata nel luglio 1984 in permanente, si focalizza sui diritti della donna e sull'uguaglianza di genere. È qui che prendono vita le buone pratiche che arrivano fino in Italia. Di recente la Femm si è occupata del legame tra Europa, donne e Stem, acronimo di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. «A gennaio sottolinea Fitzgerald, del partito politico irlandese Fine Gael il Parlamento europeo ha presentato un testo sulla Chiusura del divario di genere digitale. Nel rapporto si evidenzia come il 73% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni si senta a proprio agio nell'usare dispositivi digitali con cui ha meno familiarità, rispetto al 63% delle ragazze della stessa fascia di età che sono meno sicure, nonostante posseggano le capacità per superare i ragazzi in alfabetizzazione digitale. Penso che l'Europa possa svolgere un ruolo complementare agli Stati membri e agli istituti di apprendimento, nell'incoraggiare le donne a intraprendere studi Stem. I fondi dell'Ue per il Recovery devono incentivare le donne a seguire questi percorsi promuovendo il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dopo il Covid, attraverso programmi di tutoraggio e riunendo donne di tutto il continente».
LE BARRIERE
Questo per quanto riguarda i buoni propositi; nella pratica la donna ha ancora barriere professionali da scalare. Le cause possono essere più o meno individuali, ma secondo Fitzgerald sono tutte strettamente connesse all'equilibrio di genere: «All'interno di un tavolo decisionale se sono presenti anche le donne, si prendono provvedimenti diversi, che tengono conto della realtà della loro vita. Quest'anno ho letto che un negozio in Galles aveva chiuso la sezione dedicata agli articoli sanitari femminili, perché non ritenuta essenziale. Una decisione presa solo perché le donne non erano coinvolte nel processo risolutivo. Dobbiamo garantire che la voce delle donne sia negli organi decisionali e nei media, se vogliamo veramente rispondere ai bisogni della popolazione, in questo momento e nel periodo di ripresa». Donne presenti e influenti nei ruoli di comando, ma anche in quelli programmatici. Per questa ragione di recente Fitzgerald ha redatto un rapporto per il Parlamento europeo sulla Prospettiva di genere nella crisi del Covid e nel periodo post-crisi.
Nel testo si evidenzia l'invito ai parlamenti nazionali degli Stati membri di «creare comitati sull'impatto della crisi Covid su donne e ragazze, per garantire uno spazio dedicato alla discussione e al monitoraggio della crisi e dei suoi impatti di genere».
LA CRISI
I dati emersi dall'indagine sull'impatto della pandemia hanno messo in risalto come il 76% dei 49 milioni degli operatori sanitari nell'Ue siano donne, idem il 95% di chi è impiegato nei lavori domestici e assistenziali e l'86% delle persone impiegate nei lavori dedicati alla cura della persona nel campo sanitario. Anche per questa ragione secondo Fitzgerald è sempre attuale ricordare, come «la ricostruzione delle nostre società ed economie deve essere basata sui pilastri chiave del verde e del digitale, ma anche, soprattutto, sull'uguaglianza, attraverso gli investimenti nelle infrastrutture di assistenza e portando le donne in tutti i percorsi di carriera importanti di Stem, digitale e Ia».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA