Forno crematorio, sulla presunta talpa del Pincio scatta l'indagine

Il forno crematorio di Civitavecchia ancora al centro di polemiche e vicende giudiziarie
di Stefano Pettinari
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Giovedì 20 Febbraio 2020, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 11:52
Adesso anche la Procura della Repubblica di Civitavecchia vuol veder chiaro sulla sparizione del documento sul forno crematorio finito in mano alla società Altair, quella che gestisce le cremazioni delle salme al cimitero di via Braccianese Claudia. La magistratura ha infatti aperto l'indagine, nata dalla denuncia presentata da Palazzo del Pincio ai carabinieri della Compagnia di via Antonio da Sangallo. Militari dell'Arma che hanno già acquisito alcuni documenti per capire se, ed eventualmente chi, ha trafugato quel documento consegnandolo poi ai vertici della società Altair.
Secondo quanto avrebbero appreso già gli inquirenti, tutto ha inizio a metà dicembre, quando un tecnico del Comune invia una email all'assessore all'Ambiente, Manuel Magliani. In quel documento il tecnico evidenzia come la stessa amministrazione comunale avrebbe da guadagnare se ci fosse un aumento del numero delle salme da cremare, oggi fissate a 2028. Lo stesso tecnico però specifica che questa decisione deve chiaramente essere presa dalla politica, limitandosi a fornire solo un parere prettamente tecnico. Il 5 febbraio scorso quella stessa email viene girata dall'assessore Magliani al Rup Giulio Iorio ed all'avvocatura del Comune. Ma il 13 febbraio quello stesso documento viene depositato dalla Altair all'udienza al Consiglio di Stato, relativa al ricorso presentato dalla stessa società del forno crematorio proprio per chiedere l'aumento del numero delle salme da poter incenerire. Com'è finita quella email a disposizione della Altair? E' questo che chiaramente gli inquirenti stanno cercando di capire. Secondo gli esponenti della maggioranza di governo cittadino, che sull'argomento hanno tenuto una conferenza stampa, ci sarebbe una talpa all'interno di palazzo del Pincio, che avrebbe trafugato il documento e lo avrebbe consegnato alla società piemontese, dandogli così la possibilità di vincere il ricorso. Presa di posizione che ha scatenato una polemica politica tra maggioranza ed opposizione. Ma al di là delle polemiche politiche, spetta ora alla magistratura far luce sulla vicenda.
 
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