Corri Italia, corri
di Luca Cifoni

Perché aumenta la benzina (e il gasolio)

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Mercoledì 28 Dicembre 2011, 17:33
Se pensate che i recenti e ripetuti aumenti dei carburanti siano provvedimenti non eccessivamente fantasiosi, motivati dalla necessità di fare cassa in un momento complicatissimo per i conti pubblici italiani, vi sbagliate. O meglio avete colto solo un aspetto della verità, forse non il più importante. Lo spiega un documento intitolato in stile un po' minimalista "Manovra dicembre 2011" e pubblicato sul sito del ministero dell'economia. Nel testo si legge che "l'obiettivo di consolidamento fiscale è assicurato dalla rimodulazione delle accise sui carburanti da autotrazione". E fin qui, a parte la pruderie del termine "rimodulazione", ci eravamo arrivati. Subito dopo però si spiega che tale rimodulazione è stata "disegnata per riavvicinare, in linea con i più recenti indirizzi comunitari, il prelievo sul gasolio a quello sulla benzina". Il riavvicinamento, ovviamente in salita, fa insomma parte di una tendenza europea. Il documento aggiunge poi un'altra considerazione: "Attualmente in Italia la quota di gettito proveniente dalle imposte sull'energia sul totale delle entrate è pari al 4,8 per cento, al di sotto della media Ue che è invece pari al 5,5 per cento". Pare insomma le necessità di mettere insieme qualche miliardo sia stata solo l'occasione, colta al volo, per attuare una strategia di ben più alto livello. Il bello è che la tesi secondo cui il prelievo fiscale può essere usato per condizionare scelte e comportamenti in nome dell'ambiente è una tesi perfettamente ragionevole. Usata così, a posteriori, perde però un po' della sua forza.
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