«Si tratta di un passo ulteriore verso l'apertura del Parco archeologico a nuove iniziative finalizzate alla sua piena fruizione - sottolinea il neo direttore Bernardo Agrò - Dopo i Cantieri della conoscenza, che nei giorni scorsi hanno consentito ai visitatori di rendersi conto direttamente dei risultati ottenuti dalla ultima missione di scavi condotta dalla New York University e dalla Statale di Milano, adesso è la volta dei Cantieri del gusto, con i grani antichi e il vino prodotto dal vigneto impiantato all'interno del Parco».
I cereali hanno sempre rappresentato uno dei punti di forza della civiltà selinuntina, come è dimostrato dai numerosi reperti archeologici. Alcune colture cerealicole, come il grano duro, rappresentano inoltre ancora oggi una componente fondamentale per la nostra cultura agroalimentare e della dieta mediterranea, che l'Unesco ha riconosciuto come patrimonio immateriale culturale dell'umanità.
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