A quanto pare l’uomo era pienamente capace di intendere e di volere quando, secondo la tesi dell’accusa, sarebbe arrivato ad abusare sessualmente della donna con la quale conviveva, segnando il suo corpo con i mozziconi ancora accesi della sigaretta. Una storia che ancora una volta punta i riflettori sulla violenza contro le donne. A far scattare le indagini è stata la segnalazione da parte dei medici del pronto soccorso dell’ospedale di Atri dove lei è arrivata lo scorso aprile con una costola fratturata e un polmone perforato. A provocare quelle lesioni erano state le botte del compagno e i medici lo avevano subito capito. La notte precedente, infatti, il quarantenne l’avrebbe picchiata più volte, costringendola a subire diversi rapporti sessuali contro la sua volontà, tutto sotto la minaccia di morte. A raccontare come si sarebbe svolta quella tremenda sera è stata la stessa vittima. Agli inquirenti la donna ha raccontato anche altri episodi di maltrattamenti familiari. Dopo averla violentata e picchiata barbaramente, entrambi hanno finito la serata con dei calmanti. E’ stata la mattina seguente che lei è riuscita ad allontanarsi da quella casa quando lui è uscito per andare a compare altri alcoolici. La luce del giorno le è servita per scappare e raggiungere di nascosto l’ospedale di Atri. Attualmente lui è ancora rinchiuso in carcere, dopo un’ordinanza di custodia cautelare firmarla dal gip Roberto Veneziano. Ora rischia di finire a processo non appena si chiuderanno le indagini.
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