«I vandali - prosegue padre Simone - non si portano vi i pezzi di ciò che rompono o devastano, a loro non interessa. Ma pezzi della statua di una Madonna sono un qualcosa di particolarmente appetibile a chi si dedica a questa terribile attività. Sia io che i volontari del Santuario abbiamo girato in lungo e in largo la zona che circonda il Convento, ma non abbiamo trovato niente. Mi aveva fatto molta impressione quanto accaduto pochi mesi fa nella cappella del cimitero di Giulianova ed io non escludo affatto che i due episodi possano essere collegati e che nella zona ci siano sette che si dedicano con particolare fanatismo ai loro riti».
Padre Simone ne ricorda quando gli operai della “Giulianova Patrimonio” scoprirono che la porta della chiesetta che si trova in corrispondenza del camposanto nuovo su via Prato, risultava aperta. Notarono subito che la porta era stata forzata ma la sorpresa attendeva quando entrarono dentro la chiesetta. Ignot erano penetrati per operarvi dei riti satanici arrivando perfino a bruciare parte dell’altare, buttando tutto all’aria e risparmiando solo la piccola statua della Madonna di fronte alla quale in quel caso si fermarono. Ma sul pavimento erano state sistemate delle grandi croci di tessuto bianco e attorno a questo pezzi di candelabri spezzati ed altri ornamenti dell’altare finiti sul pavimento e completamente bruciati. Sull’altare e dietro lo stesso tracce di un qualche rito speciale con pezzi di stoffe e pezzi di altare bruciacchiati ed il tutto poi dato ulteriormente alle fiamme.
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