Giulianova, l'acqua benedetta del Santuario torna potabile

frate Simone Calvarese con Fabrizio Saporosi che ha donato la macchina depuratrice per la fonte del santuario
di Azzurra Marcozzi
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 12:39
L’Acqua del Santuario della Madonna dello Splendore torna batteriologicamente pura, priva dei nitrati, e, quindi, potabile. Tutto questo grazie a un’apparecchiatura che sviluppa ozono e che è stata donata al priore del 
Santuario, padre Simone, da un amico del Santuario stesso, Fabrizio Saporosi, che ha acquistato l’apparecchio e ne ha fatto dono al Santuario. Oggi il progetto per la sistemazione dell’impianto sarà consegnato a un ingegnere che presenterà il progetto per le future verifiche soprattutto di carattere sanitario, al Comune ed anche alla Asl.

«Sebbene io abiti a Tortoreto - ha spiegato Saporosi - ho preso conoscenza della bellezza di questo luogo solo 5 anni fa e me ne sono subito innamorato. L’aria che si respira qui sulla collina, il panorama mozzafiato e il sentimento mistico che sembra pervadere ogni cosa mi hanno incantato. Ho conosciuto il priore che era avvilito da tempo, da quando, per una sola protesta, la Asl aveva fatto chiudere l’impianto e dichiarata l’acqua non potabile. Gli ho prospettato la soluzione che adesso ci apprestiamo a concretizzare per riavere l’acqua potabile e gli è tornato il sorriso». Bisogna sottolineare che, nonostante i cartelli che padre Simone ha dovuto sistemare davanti alla fontana dove sgorga l’acqua benedetta proveniente dal pozzo della sacrestia, i fedeli non vi hanno fatto mai caso. Compresi i pellegrini che sabato e domenica con decine di pullman arrivano al santuario di devozione mariana, tra i più importanti d’Abruzzo e riempiono bottiglie e taniche di acqua e se le portano via, ignorando gli ammonimenti dei cartelli. «Ma l’acqua sarà più pura di prima - dice Saporosi - in quanto il procedimento avverrà attraverso un passaggio fra tre cisterne che permetteranno di fornire maggiore ossigeno all’acqua grazie all’ozono e ne scaturirà una percentuale pari all’acqua di Lourdes». 
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