Debiti non pagati, minaccia di investire l'ex amministratore di condominio. A giudizio

Debiti non pagati, minaccia di investire l'ex amministratore di condominio. A giudizio
di Patrizia Pennella
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Giovedì 2 Marzo 2023, 08:56

Stava attraversando la strada che costeggia il palazzo di giustizia, quando ha visto un furgone che inchiodava davvero a un passo da lui. Il rumore delle gomme sull'asfalto e le urla dall'interno del mezzo. L'avvocato C.M. ricorda ancora con nitidezza la paura nel vedersi il furgone praticamente addosso. Un gesto forse non casuale: è riuscito nitidamente a vedere chi era la persona all'interno della macchina e altrettanto nitidamente gli sono giunte le minacce gridate. «Se sapevo che eri tu ti avrei ucciso»: ha detto con veemenza l'uomo al volante.

Quel gesto finisce ora davanti al giudice: la Pm Marina Tommolini ha infatti firmato nei confronti di A.D.T., 53 anni, di Chieti, assistito dall'avvocato Cesare Borgia, un decreto di citazione in giudizio con l'ipotesi di reato di minacce. L'avvocato è difeso dall'avvocato Renzo Latorre. L'udienza è stata fissata per il 12 giugno.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire la storia affonda le sue radici in una vicenda di lavori per cui A.D.T. attendeva di essere pagato. Le opere erano state eseguite qualche tempo prima dei fatti in un condominio di cui il legale, per qualche tempo, è stato amministratore. Una somma di media entità per la quale l'uomo continuava però a fare pressioni. A un certo punto il condominio ha deciso di cambiare amministratore, per cui C.M. non è stato ovviamente più in condizione di gestire la somma di denaro e ha invitato A.D.T.

a rivolgersi al nuovo professionista che aveva acquisito l'incarico. Il confronto tra i due avrebbe dovuto quindi concludersi in quella fase, visto che l'avvocato non era più in grado di dare una risposta economica al cinquantatreenne.

Evidentemente però la questione non doveva essersi appianata perché nel luglio del 2020 si è verificato poi l'incontro-scontro che ha portato la vicenda davanti al giudice. Era una mattina di fine mese e il legale, che aveva degli impegni professionali legati alla sua attività di avvocato, aveva parcheggiato la sua auto nei pressi del palazzo di giustizia di Pescara. Stava attraversando la strada quando ha notato il furgone che prima accelerava vistosamente e si dirigeva verso di lui e poi frenava bruscamente, non arrivando a investirlo davvero per poco. La persona che era all'interno e che lui ha riconosciuto ha quindi, secondo quanto raccontato anche nella querela depositata pochi giorni dopo, gridato minacciosamente verso di lui, per poi allontanarsi rapidamente. Il comportamento dell'uomo, percepito come aggressivo, ha preoccupato molto il legale che, di conseguenza, ha deciso di sporgere querela qualche giorno dopo. 
      

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