PESCARA - La Asl di Pescara, si è costituita responsabile civile nel procedimento sulla morte di Veronica Costantini, la 32enne deceduta il 6 aprile del 2019 a causa di un edema cerebrale massivo provocato da una encefalite derivante da herpes. Per questa vicenda sono accusati di omicidio colposo tre medici dell'ospedale civile. Era stato il legale di parte civile, Anthony Aliano, a presentare l'istanza di citazione in giudizio della Asl e a chiedere un maxi risarcimento da cinque milioni di euro in favore dei familiari della vittima.
Dopo che il Gup, nel corso dell'udienza precedente, aveva accolto l'istanza, ieri c'è stata la costituzione in giudizio dell'azienda sanitaria pescarese, che ha subito chiesto un rinvio allo scopo di provare a negoziare un accordo. Si tornerà in aula il prossimo 21 dicembre.
La vicenda risale al primo aprile del 2019, quando Veronica Costantini si sentì male e venne trasportata al Pronto soccorso dell'ospedale di Pescara.
Le sue condizioni però si aggravarono e il 3 aprile scattò il ricovero, che tuttavia non fu sufficiente a salvarle la vita. I familiari presentarono denuncia e il pm Andrea Papalia aprì un'inchiesta, culminata nella richiesta di rinvio a giudizio per il dirigente del reparto di malattie infettive Giulio Calella, per la dirigente del servizio psichiatrico Annamaria Pace e per l'altro responsabile dello stesso servizio Antonio D'Incecco. Ai tre imputati si contesta di non avere diagnosticato tempestivamente l'encefalite infettiva,