Mafia dei rom, donna minacciava la preside: «Ti appendo al cancello»

Mafia dei rom, donna minacciava la preside: «Ti appendo al cancello»
di Patrizia Pennella
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Sabato 15 Aprile 2023, 08:39

«Ti appendo al cancello, ma chi ti ha mandato qua? Io ti rimando da dove sei venuta». E' stata la prima, non è stata l'ultima aggressione subita dalla dirigente scolastica della scuola secondaria di primo grado frequentata dalla figlia di Erminia Papaccioli. L'episodio emerge nell'ambito dell'inchieste sulla mafia dei rom a Pescara. La preside non colloca l'evento nel tempo, ma ne ricorda esattamente lo sviluppo: «Ricordo che una mattina la signora Papaccioli Erminia - si legge nell'ordinanza - mi aggredì verbalmente, minacciandomi nei pressi del cancello dell'istituto perché mi rifiutai di far entrare i suoi figli con ritardo rispetto all'orario di ingresso previsto. In quell'occasione intervenne una pattuglia delle forze dell'ordine, che identificò la signora cercando di portarla alla ragione e alla calma. Durante le operazioni di identificazione, la signora, prima di pronunciare le sue generalità agli agenti, dichiarò ad alta voce di essere la moglie di un soggetto di cui non ricordo esattamente le generalità ma che le persone ivi presenti riferivano essere personaggio di spicco all'interno della comunità rom di Pescara. Non ho dato rilievo al tenore letterale delle minacce, ritenendo che fossero il frutto di un'esplosione momentanea di rabbia e pertanto non ho sporto denuncia».

A ottobre del 2021 la dirigente scolastica telefona alla Papaccioli, dicendo che la figlia aveva scagliato il banco contro un'insegnante. La risposta della donna è eloquente: «Eh dimmi il motivo! Perché che ha fatto la professoressa a mia figlia?». L'insegnante le aveva chiesto di girare una pagina del libro su cui stavano lavorando. Papacccioli prima ha insistito per parlare con la ragazzina, poi, una volta ascoltata la sua versione dei fatti, ha iniziato a minacciare con violenza sia la docente che la preside: «Eh che gli ha acchiappato a sta professoressa? mo vengo là a scuola, digli che la butto di sotto a lei e alla preside. Sto a venì, due secondi. Oh che già prepara la pattuglia fuori perché mo la trito sta preside». E' uno dei due episodi più rilevanti che compongono, nell'ordinanza firmata dal gip Marco Billi, il quadro di timore e di terrore che, con le loro azioni, i componenti del gruppo utilizzavano per tenere sotto controllo il territorio. Ne è una spia anche tutta l'attività che precede e accompagna gli sgomberi al ferro di cavallo.
 

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