Oggi sono 108: l’aria di festa in casa di Giuseppina Patriarca, vedova Di Gregorio, inizia a sentirsi. La maestra, più anziana d’Abruzzo e, forse d’Italia, non ha programmato grandi festeggiamenti. È pronta, però, a rispondere alle telefonate dei suoi quasi trecento alunni.
Quarantuno anni di insegnamento al Convitto “Cotugno”, otto cicli completi. Ricorda nome e cognome di tutti gli allievi e poi le loro professioni. La non corrispondenza delle classi gli ha fatto mancare di insegnare a Bruno Vespa: «La sua maestra era Pia Tozzi. Una volta, però, anche io annotai bravo a un suo compito quando venne nella mia aula a leggerlo e poi fui collega della mamma Irma Castri».
Nata il 6 novembre 1915 a Montorio del Vomano, arrivò adolescente nel capoluogo. Nel 1934 conseguì, all’Istituto magistrale, il diploma di abilitazione all’insegnamento elementare. Il titolo di studio che mostra orgogliosa insieme alle foto di allora e ai risultati conseguiti, reca la dicitura “Regno d’Italia, ministero dell’Educazione nazionale”.
L’anno scorso ritornò apposta all’Aquila per assistere, in prima fila, alla messa celebrata sul sagrato di Collemaggio. A Sulmona vive dal 2009, dopo aver perso la casa all’Aquila nel terremoto del 6 aprile e, seppur ricostruita, l’ha donato alla San Vincenzo de’ Paoli per ospitare universitari fuorisede. Nella città peligna è assistita amorevolmente dalla nonna-sitter Bruna che si preoccupa, soprattutto, della sua alimentazione. Alla maestra l’appetito non manca, salato o dolce non disdegnando neanche un goccio di vino. Il suo piatto preferito gli gnocchi che Bruna fa a mano.