Ferisce immigrato con cocci di bottiglia e mattarello, poi si scaglia contro i carabinieri: doppio arresto

Un tunisino di 23 anni ha aggredito di militari perché aver ritardato il pasto: condotto in carcere

Ferisce immigrato con cocci di bottiglia e mattarello, poi si scaglia contro i carabinieri: doppio arresto
di Marcello Ianni
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Sabato 16 Settembre 2023, 10:25

Arrestato per aver ferito nel parco del Castello un marocchino con cocci di bottiglia e un mattarello, a poche ore dalla convalida ha minacciato e aggredito i carabinieri che lo avevano in custodia, a suo dire per aver ritardato il pasto all’ora di pranzo. Arrestato dunque due volte nel giro di poche ore, Hassan Jihed tunisino di 23 anni, irregolare sul territorio nazionale, assistito dall’avvocata Silvia De Santis del Foro dell’Aquila. Da Guinness dei primati quanto ha combinato il giovane, ora rinchiuso nel carcere dell’Aquila, dopo aver inizialmente beneficiato della misura dell’obbligo di firma. Il 23enne ha fatto ingresso due giorni fa nella camera di sicurezza del comando provinciale, dopo essere stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia al Parco del Castello dopo poco aver ferito un cittadino di nazionalità marocchina con cocci di bottiglia e un mattarello.


Le grida della parte offesa hanno richiamato l’attenzione dei militari che sono subito intervenuti, in quanto già in zona dati i servizi mirati disposti a seguito degli ultimi e gravi accadimenti tra risse e aggressioni varie. Un ferimento legato alla contesa dell’area del Castello per trasformarla in un luogo di spaccio. In attesa di essere portato davanti al giudice del Tribunale per la convalida, l’arrestato ha cominciato ad assumere un comportamento di insofferenza nei riguardi dei militari. Quando la cella è stata aperta il detenuto ha prima inveito e poi si è scagliato contro gli stessi militari (tra i quali lo stesso comandante della Stazione, il luogotenente carica speciale, Benedetto Paolucci e il collega, il luogotenente Vincenzo Mella) “colpevoli” a suo dire di aver ritardato il pasto. I militari che non hanno riportato contusioni guaribili in pochi giorni dopo aver rifocillato il giovane tunisino lo hanno portato al Tribunale. Qui il giudice ha convalidato l’arresto (sul primo episodio, quello del ferimento al Castello) disponendo l’obbligo di firma; a seguito però del secondo arresto (le minacce e l’aggressione ai militari, anche questo convalidato), il magistrato ha inasprito la misura con quella della detenzione in carcere, in attesa del processo a novembre.
 

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