Gli eredi dei templari, l’ultimo romanzo dell’abruzzese Giuseppe Pierdomenico

La copertina del libro
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Sabato 25 Novembre 2023, 17:37

CHIETI Il 14 marzo 1314 muore sul rogo, a Parigi, l’ultimo Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay. Prima di morire, l’uomo più potente del suo tempo lancia una maledizione contro il Papa Clemente V e il Re di Francia, Filippo IV: entro l’anno sarebbero morti entrambi. E infatti il 10 aprile dello stesso anno muore il papa a causa di una dissenteria e il 29 novembre 1314 muore il Re cadendo da cavallo. Muove le mosse da qui il nuovo libro dello scrittore abruzzese Giuseppe Pierdomenico “Gli eredi dei Templari”, edito dalla Di Carlo Edizioni.

«Ma la maledizione -spiega Pierdomenico, originario di Fara Filiorum Petri- continua a mietere vittime: nei due anni successivi muoiono, uno dopo l’altro, i tre figli maschi eredi al trono di Francia. Non solo: il Gran Maestro aveva aggiunto che la stessa sorte sarebbe toccata al Re della tredicesima dinastia dei Re di Francia. Passano gli anni e passano i secoli, le dinastie dei re di Francia si susseguono con alterne vicende. È il 21 gennaio del 1793, quasi quattro secoli dopo, prima di calare la ghigliottina sul collo inerme del Re Luigi XVI, il boia di Francia, Charles-Henry Sanson, sembra gli abbia sussurrato: io sono un Cavaliere del Sacrum Ordinis Militum Templi; noi siamo gli eredi dei Templari. Io sono un Templare! Sono qui per portare a compimento la maledizione del Gran Maestro Jacques de Molay». 

È così che inizia una lunga avventura che parte dall’ultimo Gran Maestro e si sviluppa attraverso i secoli, fino ai giorni nostri. A Londra prima e Parigi dopo, una giovane ragazza dai capelli rossi, brillante studentessa di storia, guidata dal suo professore, sembra mettere in crisi la potente organizzazione nata dalle ceneri dei Templari e cresciuta fino a dominare la storia degli ultimi sette secoli.

Il romanzo si sviluppa richiamando vicende storiche del dominio dei Templari, combinandole con situazioni verosimili anche se non documentate.

«Nel contempo però -conclude Pierdomenico- l’avventura si sviluppa nei giorni nostri, durante i quali la geniale intraprendenza della rossa Giselle e del suo professor Owen rischiano di far crollare il solido castello costruito nei secoli dagli eredi dei Templari: il Sacrum Ordinis Militum Templi».

Il ritmo incalzante delle vicende ambientate ai giorni nostri, alternate a quelle più lente e compassate delle rievocazioni storiche, trasportano il lettore in un mondo a tratti lontano, a tratti quotidiano. Un ruolo non trascurabile delle rievocazioni storiche è rivestito dalla Sacra Sindone conservata nella cattedrale di Torino.

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