Docente sospeso, il legale: «Il professore Di Giammarco resisterà anche a questo»

Docente sospeso, il legale: «Il professore Di Giammarco resisterà anche a questo»
di Francesca Rapposelli
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Venerdì 19 Giugno 2020, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 10:43

È fissato per lunedì, alle 11, al tribunale di Chieti, l’interrogatorio di garanzia di Gabriele Di Giammarco, il primario della Clinica cardiochirurgica e docente della d’Annunzio indagato per falso ideologico e truffa. «Faremo eventuali valutazioni - dice il suo avvocato, Leo Brocchi - solo dopo l’interrogatorio». Mercoledì mattina è scattato il blitz delle fiamme gialle. I militari hanno perquisito la sua abitazione e lo studio in ospedale. «Di certo - commenta il legale - il professore non fa i salti di gioia: è stato messo sulla graticola, ma resisterà anche a questo».

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Secondo le indagini della finanza, coordinate dalla procura di Chieti, il professionista in un anno avrebbe tenuto solo 100 delle 1.100 ore di tutoraggio certificate sul registro elettronico. In un’occasione, addirittura, avrebbe annotato di essersi dedicato all’attività didattica mentre, stando a quanto gli contesta l’accusa, era fuori dal Paese. E avrebbe percepito illegittimamente 60 mila euro di emolumenti. Accuse per le quali si cercano ulteriori riscontri: ora si stanno analizzando telefonino e dispositivi elettronici a disposizione del docente.

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Dopo le dichiarazioni di alcuni medici del reparto e degli specializzandi, sono stati ascoltati anche gli studenti di Medicina per cercare di ricostruire l’attività del professionista, un luminare del suo campo. La vicenda giudiziaria potrebbe avere ripercussioni anche sull’attività accademica del professor Di Giammarco. La d’Annunzio e la Asl, dove il docente opera in virtù di una convenzione tra università e azienda sanitaria, lo hanno sospeso per un anno. E ora l’ateneo, tramite l’ufficio legale, sta valutando la possibilità di trasferire la pratica alla commissione di disciplina per gli opportuni provvedimenti secondo il regolamento interno. «Sono umanamente dispiaciuto per l’accaduto - commenta il rettore Sergio Caputi - e spero che il professore possa uscirne senza conseguenze. Ma, se così non fosse, dobbiamo acquisire i risultati delle indagini e valuteremo anche un eventuale danno d’immagine all’università d’Annunzio». Opportune verifiche devono essere applicate anche sulla validità curriculum degli studenti di Medicina che hanno effettuato il tutoraggio con il docente sospeso o che avrebbero dovuto farlo: «Il loro interesse - assicura il rettore - è la cosa più importante e cercheremo di tutelarlo in ogni modo».

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Intanto la consigliera regionale del M5S Barbara Stella, che nei mesi scorsi aveva sollevato più volte i problemi della Cardiochirurgia, torna a chiedere «provvedimenti al più presto. Prima dell’emergenza sanitaria - ricorda - era in atto un audit, poiché anche la stessa Asl aveva riscontrato una situazione di malessere all’interno del reparto, tale da mettere a rischio la continuità assistenziale». Insieme alla deputata pentastellata Daniela Torto, chiede al direttore generale Thomas Schael e all’assessore alla Sanità Verì quali risultati abbiano portato i provvedimenti per verificare cosa accadeva nel reparto. «Consapevoli che la cardiochirurgia di Chieti è fatta da tanti medici bravi e professionalmente preparati - dicono - siamo certe che con una guida esperta potrebbe rappresentare il valore aggiunto per la Asl di Lanciano, Chieti, Vasto e per tutta la nostra regione».

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