Falso allarme bomba per terrorizzare la ex: sotto accusa

Falso allarme bomba per terrorizzare la ex: sotto accusa
di Teodora Poeta
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Mercoledì 26 Febbraio 2020, 09:05
Ha fatto scattare un falso allarme bomba mentre perseguitava la sua ex, ma gli è costato caro perché così facendo è stato identificato e denunciato dalla donna che non lo aveva perdonato per un vecchio tradimento. Una vicenda per cui ieri, un teramano 70enne, è finito a processo dopo che il gup Marco Procaccini gli ha rigettato il patteggiamento ad un anno per stalking e danneggiamento aggravato poiché la stessa vittima si è rifiutata di essere risarcita per il danno subito e lui, l’imputato, a sua volta si è rifiutato di fare i lavori di pubblica utilità così come prevede la legge in questi casi. Tra i due in passato c’era stata una lunga relazione. Ma poi lei, una 60enne dipendente pubblica, era venuta a conoscenza di un tradimento da parte dell’uomo e questo proprio non glielo aveva perdonato a tal punto da rompere la storia.

Si parla di un rapporto che risale ad anni fa. Lui, quindi, dopo un po’ di tempo conosce un’altra donna, ma presto si accorge di essere ancora innamorato della sua ex e così prova a ricontattarla. Ma quando si accorge che dall’altra parte non riceve le risposte che vorrebbe il 70enne contattare anche alcuni partenti della sua ex, chiedendo loro di poter fare da tramite per organizzare un incontro. I due si rivedono, mai lei conferma la sua volontà di non voler più tornare insieme. La donna, insomma, era stata chiarissima.

E’ stato da quel momento in avanti che per lei sono iniziate le vere persecuzioni con appostamenti fin sotto al posto di lavoro. Per due volte ha ritrovato tutte le ruote dell’auto bucate: in un’occasione lei si trovava al mare, un’altra volta era uscita dal lavoro, da qui l’accusa di danneggiamento aggravato con il risarcimento danni che lei stessa ha rifiutato. Ma a convincerla a rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare tutto è stata la chiamata arrivata mentre si trovava in ufficio e un anonimo dalla voce maschile ha telefonato, annunciando la presenza di una bomba, risultata inesistente. Una voce che lei ha riconosciuto, quando le è stata fatta sentire dagli investigatori, in quella del 70enne, ripreso anche dalle telecamere di videosorveglianza dell’ente pubblico dove lei lavora e con lui ora indagato pure per quest’altra vicenda. Per l’uomo, dopodiché, è scattata la misura del divieto di avvicinamento, da lui sempre rispettata, ma nonostante questo adesso il patteggiamento gli è stato respinto e potrà essere riproposto eventualmente in fase di apertura del processo ammesso che lei accetti di essere risarcita del danno subito. Teodora Poeta
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