Femminicidi, il delitto di Jennifer arriva alla Camera

Femminicidi, il delitto di Jennifer arriva alla Camera
di Alessandra Di Filippo
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Mercoledì 3 Ottobre 2018, 10:30
E' approdata alla Camera dei deputati la vicenda di Jennifer Sterlecchini, la ragazza di 26 anni di Pescara uccisa con 17 coltellate, nel dicembre del 2016, dall'ex fidanzato Davide Troilo, condannato con rito abbreviato a 30 anni di reclusione. Come già annunciato, giovedì mattina, in Commissione giustizia è stata ascoltata Carola Profeta, la presidente dell'associazione “Noi per la famiglia» che, da tempo, si batte con la mamma e il fratello di Jennifer perchè la ragazza abbia giustizia. E con lei altre donne, vittime di violenza e crimini efferati. Insieme, quindi, si sono fatti promotori di una petizione volta a modificare la norma che prevede il rito abbreviato. Sino ad ora raccolte oltre 30 mila firme; l'obiettivo è arrivare a 50 mila.

«Nel mio intervento – spiega la Profeta – ho fatto presente che, negli ultimi 18 mesi, in Abruzzo sono state uccise ben nove donne. Femminicidi che destano allarme e necessitano di una pena certa. Ho portato all'attenzione anche la vicenda di Annarosa Fontana. Se non ci fosse stato il rito abbreviato il suo assassino, condannato nel 2005 per tentato omicidio, nel 2010 sarebbe stato in galera. Invece era libero ed è stato libero di uccidere. Purtroppo devo dire che la proposta da noi appoggiata per abolire l'accesso al rito abbreviato per coloro che si sono macchiati di crimini gravissimi, puniti con l'ergastolo, ha ricevuto delle contestazioni da parte di due deputate di Forza Italia. Una contestazione inaspettata. A loro dire, il rito abbreviato non può essere eliminato in quanto fino al terzo grado di giudizio vale la presunzione di innocenza. Io ho fatto presente, a tal proposito, che l'assassino di Jennifer è stato colto sul fatto. Abbiamo invece avuto il sostegno – prosegue – di molti esponenti del Movimento Cinque Stelle, i quali ci hanno manifestato l'intenzione di approvare questa legge».

Insieme a Profeta, erano presenti le rappresentanti dell'Osservatorio nazionale sostegno vittime. «La mia battaglia personale – sottolinea – ora è incentrata anche sulle famiglie delle vittime dei femminicidi. Quando si uccide una donna, si distrugge un nucleo familiare intero. Ho già inviato una lettera per incontrare il ministro Fontana. L'obiettivo è costruire una task force per prevenire i crimini familiari. Puntiamo inoltre al recupero degli uomini. Per ogni uomo che si recupera, c'è una donna salvata».
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