Visitato e mandato a casa dall'ospedale, Davide Checchia muore a 45 anni dopo due giorni: scatta l'inchiesta

Il caso a Vasto, in Abruzzo

Visitato e mandato a casa dall'ospedale, muore dopo due giorni: scatta l'inchiesta
di Miriam Giangiacomo
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 10:51

Si era recato al pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto il 20 febbraio per una copiosa presenza di sangue e dopo vari accertamenti era stato rimandato a casa, ma dopo solo due giorni si è sentito male in casa ed è morto. La madre non si è data pace e ha presentato un esposto alla Procura di Vasto, affidandosi allo Studio3A, e il pubblico ministero Silvia Di Nunzio ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, per la morte tutta da chiarire del 45enne Davide Checchia, di Villalfonsina, disponendo inoltre l’autopsia sulla sua salma.

Davide era conosciutissimo a Vasto e ben voluto da tutti.

Lavorava alla Nsg di San Salvo, dove era molto stimato. Nel tempo libero si dedicava invece alle sue grandi passioni, l’olivicoltura e la viticoltura. Quella mattina di martedì 20 febbraio Davide si era accorto di accusare una copiosa presenza di sangue nelle feci e, preoccupato, si era recato al pronto soccorso. Qui è rimasto quattro ore, durante le quali i medici lo hanno sottoposto ai vari accertamenti, tra cui gli esami del sangue che avrebbero palesato alcuni valori “sballati”. Non riscontrando evidentemente situazioni critiche, era stato poi dimesso e rimandato a casa.

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Ma il calvario per Davide non è finito quel giorno, perché ha continuato a perdere sangue, a lamentare mal di pancia e per di più è sopraggiunta la febbre a 38. Poi nella sera di giovedì scorso il tragico epilogo: poco dopo le 18.30 Davide si è sentito male mentre si trovava nella sua camera. La madre, che viveva con lui, ha sentito un tonfo ed è corsa nella stanza del figlio trovandolo riverso a terra. La donna ha subito allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti con un’ambulanza gli operatori del 118 dell’ospedale di Gissi, ma al loro arrivo non hanno potuto che constatare il decesso dell’uomo. A quel punto sono stati chiamati anche i carabinieri.

La mamma di Davide il 23 febbraio ha presentato denuncia querela, chiedendo all’autorità giudiziaria, come peraltro aveva già fatto il medico di famiglia della vittima, di disporre l’esame autoptico sulla salma del figlio, trasportata all’ospedale di Chieti, per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il paziente in occasione del suo accesso al pronto soccorso del 20 febbraio. La procura di Vasto ha quindi aperto un fascicolo contro ignoti e ordinato l’esame autoptico: l’incarico è stato conferito ieri ai consulenti tecnici medici legali dottor Ildo Polidoro e dottor Raffaele Visini.

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