Coronavirus, Abruzzo pronto allo scontro con il governo: «Riapriremo prima»

La conferenza stampa della Lega
di Stefano Dascoli
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 17:55

L’AQUILA E’ scontro aperto sulla “fase 2”, l’uscita dalle restrizioni imposte dall’epidemia di coronavirus.

La maggioranza in Regione è pronta ad anticipare le riaperture, anche entrando in contrasto con il governo. Le opposizioni, invece, chiedono ancora prudenza.

Come dice, tra gli altri, il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l’Abruzzo è pronto ad anticipare il ritorno all’attività anche in tutti quei comparti che, secondo il cronoprogramma illustrato dal premier Conte, dovrebbero attendere ancora tre settimane o anche un mese.

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Nei prossimi giorni potrebbero essere emanate specifiche ordinanze che finirebbero per contrastare l’ultimo decreto della presidenza del Consiglio che avvia la “fase 2” dal prossimo 4 maggio. «Se il governo non digerirà il provvedimento – ha detto ieri Sospiri - potrà impugnarlo, assumendosene la responsabilità agli occhi del popolo».

«L'Abruzzo delle piccole imprese, quelle che fondano la propria vita su turismo, commercio, ristorazione, benessere e didattica, non può più attendere – incalza Sospiri - Le misure di contenimento del Covid-19 ci sono, sono state collaudate, ora è il momento di ripartire, con tutte le cautele del caso, ma tutti devono avere l'occasione di lavorare. Per il Governatore Marsilio – ha aggiunto Sospiri - questo è il momento di anticipare, ancora una volta, la lentezza decisionale del governo».

La maggioranza, al completo, ha varato ieri un progetto di legge (primi firmatari Sospiri, Fi, Bocchino, Lega e Santangelo) che potrebbe valere, a regime, anche cento milioni di euro. Si tratta di aiuti che verranno erogati a fondo perduto a quelle attività che, secondo i decreti del presidente del Consiglio non potranno ripartire prima di giugno, con danni economici incalcolabili.

La norma è stata presentata ieri da esponenti della Lega (Bocchino, Quaresimale e il coordinatore D’Eramo) e da Santangelo. Ci sono anche le firme di Testa (FdI) e Scoccia.

La sovvenzione riguarda la copertura delle spese di funzionamento della propria attività a decorrere dal 19 marzo e per il trimestre successivo, per le quali l’impresa dimostri, mediante autocertificazione, la propria grave carenza di liquidità, derivante dallo squilibrio fra le entrate e le uscite, entro il limite massimo in valore assoluto di duemila euro.

Nel secondo caso, invece, gli aiuti sono sotto forma di indennizzi per la ricostruzione dei flussi liquidità interrotti a causa dei mancati ricavi dichiarati dall’impresa mediante autocertificazione, a decorrere dal 19 marzo e per il trimestre successivo, per una intensità massima fino al 100% dei mancati ricavi, rilevati rispetto ai dati dell’anno 2019, dovuti alla sospensione temporanea, sia totale che parziale, dell’attività, entro il limite massimo in valore assoluto di 10 mila euro.

Gli aiuti saranno cumulabili con altri già ricevuti, compresi i 600 euro Inps.

«L’Abruzzo farà le ordinanze per concedere le aperture, se il Governo vorrà impugnarle, le impugnasse» ha confermato l’assessore Mauro Febbo.

Critiche dalle opposizioni.
«Non si arresta nemmeno davanti alle difficoltà degli abruzzesi nell'emergenza Coronavirus la propaganda del centrodestra in Abruzzo – ha detto Sara Marcozzi, M5s - Marsilio e Sospiri cavalcano, anche poco elegantemente, le difficoltà e le paure degli abruzzesi gettando benzina su un fuoco, quello del virus, ancora alto, e invocano, senza averne gli strumenti e avendo già dato prova di imperizia e inadeguatezza nella gestione dell’emergenza, misure diametralmente opposte rispetto alla prudenza giustamente invocata».

Critico anche il segretario regionale di Sinistra Italiana, Daniele Licheri: «Se ciò che annunciano gli esponenti del governo regionale fosse vero, sarebbe la conferma della loro inettitudine e irresponsabilità».

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