Il fumo acre e intenso li ha sorpresi nel cuore della notte; a svegliarli, il crepitio degli arredi ed oggetti che di volta in volta venivano divorati dalle fiamme. Poteva finire in tragedia l'incendio di un'abitazione monofamiliare ubicata in via della Mulinella, a Preturo (L'Aquila) per i tre occupanti l'immobile, presi di soprassalto nel cuore della notte e finiti di fretta e furia, fuori l'edificio per evitare conseguenze ben peggiori a causa della prolungata esposizione all'intossicazione. Tutti e tre le persone hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici del Pronto soccorso dell'ospedale e per il capofamiglia di 66 anni è stato necessario il trasferimento ad un ospedale di Roma dotato di camera iperbarica.
Secondo i primi accertamenti effettuati dai vigili del fuoco e successivamente dai carabinieri della stazione di Sassa agli ordini del luogotenente Fabio Galasso, l'incendio si sarebbe propagato nel seminterrato del fabbricato dove era in funzione una stufa a legna. Qualcosa (gli accertamenti non sono stati ancora conclusi) non è andato per il verso giusto e il calore della stufa oppure piccoli frammenti di brace hanno innescato l'incendio tra mobilio e suppellettili sistemati nei pressi della stufa.
Nel giro di pochissimo tempo, l'incendio ha invaso l'intero seminterrato arrivando a lambire il piano superiore dove si trovava il nucleo famigliare bel giro di breve saturato dal fumo.
Sul posto dopo poco tempo sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia e quelli della stazione di Sassa, competenti per territorio. Nel frattempo il nucleo famigliare è stato trasferito in ospedale per gli accertamenti del caso. Ieri mattina madre e figlio sono stati dimessi mentre per il 66enne è stato deciso dai medici lo spostamento ad un ospedale romano specializzato per la cura delle intossicazioni.