Anziana morta, l’autopsia: «Le lesioni sono vecchie». Figlio scagionato

Anziana morta, l’autopsia: «Le lesioni sono vecchie». Figlio scagionato
di Manlio Biancone
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Martedì 17 Gennaio 2023, 09:18

 La donna di 78 anni, Luisa Scognamiglio, di Avezzano, sarebbe deceduta per scompenso cardiaco acuto. Lo ha stabilito l’autopsia eseguita, ieri mattina all’Aquila, dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, nominato dal procuratore di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. Le ecchimosi rinvenute sul corpo sono «vecchie» e quindi il figlio, indagato per il reato di morte come conseguenza di altro delitto, in questo caso, maltrattamenti, è stato scagionato. È questa l’estrema sintesi dell’inchiesta avviata dal procuratore di Avezzano in seguito al decesso dell’anziana all’ospedale di Avezzano, venerdì scorso.


L’INCARICO Ieri mattina il magistrato ha incaricato il medico legale di effettuare l’autopsia per cercare di comprendere quali siano state le cause della morte. L’iscrizione del figlio 45enne nel registro degli indagati può considerarsi un atto dovuto in seguito alle denunce sporte dai familiari, residenti ad Avezzano, assistititi dall’avvocato Alessandra Sucapane, del foro di Avezzano, che accusano il figlio di presunti maltrattamenti nei confronti dell’anziana madre, affetta da una patologia grave.

Secondo la ricostruzione dei fatti, la donna si trovava in una residenza per anziani ed era tornata a casa in via 2 Giugno per passare le feste natalizie anche perché il figlio lo desiderava. È rimasta nella sua abitazione perché avrebbe accusato una male che la costringeva a letto. La sera del 13 gennaio si è sentita male ed è stata soccorsa dal personale del 118 e accompagnata all’ospedale dove è deceduta dopo qualche ora. I medici hanno notato ecchimosi sul corpo della donna e da qui il sospetto che fosse stata percossa. Il figlio in passato era stato condannato dal Tribunale di Avezzano a due anni e sei mesi per maltrattamenti alla madre, in Corte d’appello, poi, la pena era stata ridotta a un anno e dieci mesi e l’avvocato di fiducia, Stefano Guanciale, l’ha impugnata ricorrendo in Cassazione. Forse per questo i familiari hanno sospettato che la donna fosse stata di nuovo maltrattata. Il perito della procura però escluderebbe ogni forma di violenza sul corpo dell’anziana madre. E l’avvocato difensore, Gianni Paris, del foro di Avezzano, è stato sempre convinto della sua innocenza: «Tempestiva la giustizia - commenta - che ha stabilito con l’autopsia le cause del decesso della donna e ha scagionato completamente il mio assistito. La verità è stata ristabilita e questo anche grazie al perito, Cristian D’Ovidio, professionista di indubbie qualità. Non ho avuto dubbi sul suo comportamento nei confronti della madre. Il figlio è profondamente legato alla madre, le vuole bene. L’ha sempre assistita in ogni momento. Tra l’altro - aggiunge il legale - ho chiarito con il figlio che se fosse risultato colpevole non avrei continuato ad assisterlo. Avrei immediatamente rimesso il mandato perché avrei avuto un rifiuto a difendere una persona che picchia la madre. Ma insisto nel dire che il figlio ha sempre assistito l’anziana madre con amore e rispetto».


LA RELAZIONE L’inchiesta della Procura va avanti anche se la morte dell’anziana non sia stata conseguenza «di condotte violente», Il magistrato prima di archiviare il procedimento penale dovrà attendere la relazione del perito medico che si baserà anche sugli esiti degli esami di laboratorio in corso. Intanto anche i familiari hanno nominato un perito di parte che ha partecipato all’esame autoptico di ieri e valuterà le lesioni riportate sulla base dell’obiettività clinica e della documentazione acquisita. La salma torna a disposizione dei familiari e oggi pomeriggio si terranno i funerali nella chiesa della SS. Trinità.
 

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