L'AQUILA - Davanti all’Emiciclo L’Aquila indignata, ribelle, mai doma. Una città che risponde e si riscopre unita di fronte all’ingiustizia dopo 13 anni. Tantissima partecipazione, un migliaio di persone, alla manifestazione alla villa comunale contro la sentenza choc che ha dato il 30% di colpa alle vittime del crollo di una palazzina in via Campo di Fossa. E non c’erano solo aquilani. Il sindaco Pierluigi Biondi ha mandato un pensiero, letto dagli organizzatori.
Tra i presenti semplici cittadini, molti giovani e famiglie, politici, associazioni, avvocati come Wania Della Vigna che sta seguendo molti processi, familiari delle vittime della Casa dello Studente e non solo. Forti le parole di Federico Vittorini. Per lui la giudice non dovrebbe più continuare ad esercitare perché è pericoloso. “Lo dico - tuona - e mi prendo le mie responsabilità. Allora a Falcone e Borsellino chi glielo ha fatto fare a combattere la mafia?”
“Mai ci si era spinti a tanto - fa eco Alessandro Tettamanti - a colpevolizzare le stesse vittime e dobbiamo dire no, risponde la città intera”. È stata fatta ascoltare poi l’ormai famosa telefonata tra Bertolaso e l’ex assessore Stati per organizzare quella altrettanto famosa riunione che avrebbe dovuto “zittire gli imbecilli”, Bertolaso disse così.
“Oggi la città - si commuove - si ritrova unita perché questo non interessa solo chi è stato colpito da questa sentenza ma tutti i cittadini. Io ho perso mio nipote e sono solidale con le persone coinvolte perché è una sentenza che ci colpisce al cuore dopo 13 anni, ha rivangato il passato e noi già facciamo fatica ad andare avanti. Io sono la zia di Francesco ma penso anche a questa ragazza la cui mamma avvocato ha già parlato e spiegato. Non si può dimenticare un figlio, un genitore, un fratello, le vittime colpevolizzate per che cosa?”
“Le vittime non hanno colpa - risponde Vincenzo Vittorini - un messaggio chiaro ma parliamo delle vittime di tutte le catastrofi che non hanno colpa quando c’è la mano dell’uomo che è preponderante. Ciò che è successo qui è di una gravità estrema e può essere replicato in ogni altra strage italiana ma è un messaggio bruttissimo, è un abominio perché qui non è stata fatta ne verità ne giustizia. De Bernardinis? Un capro espiratorio”.