L'Aquila, morto l'ex rettore di Collemaggio don Nunzio Spinelli. Ha accolto due papi

L'Aquila, morto l'ex rettore di Collemaggio don Nunzio Spinelli. Ha accolto due papi
di Federica Farda
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Venerdì 16 Giugno 2023, 08:18

È morto, a 80 anni, all'Aquila don Nunzio Spinelli, già rettore della basilica di Collemaggio che ha accolto due Papi, Benedetto XVI e Francesco. Ha "retto" la chiesa fino allo scorso 18 febbraio, quando una caduta e un malore lo hanno costretto al ricovero in ospedale. Sostituito temporaneamente da don Luigi Abid Sid, poi, il 16 maggio la nomina del nuovo rettore, monsignor Stefano De Paulis.

«Affidiamo al Signore della Vita questo caro fratello perché possa essere accolto nel Suo Regno di luce, di pace e di amore» queste le parole con cui l'arcivescovo metropolita, cardinale Giuseppe Petrocchi, il vescovo ausiliare monsignor Antonio D'Angelo e tutto il clero ieri pomeriggio ha annunciato il decesso. Don Nunzio ha guidato l'edificio celestiniano per quasi 15 anni: anni difficili e importanti per Collemaggio. Ventidue giorni dopo il sisma ha accolto sulla Porta Santa, allora unico varco per accedere in chiesa, Benedetto XVI. Quella mattina assistette anche alla piena "riabilitazione" di Celestino: era alla destra di Ratzinger, subito dopo il segretario Georg Ganswein, quando gli donava il suo palio.

Ha visto la sua chiesa scoperchiata seppur ricoperta da un tetto provvisorio e con le colonne ancora contorte e fasciate, essere elevata a cattedrale provvisoria, ha seguito il restauro, culminato con l'inaugurazione nel dicembre 2017. E il 28 agosto scorso ha accolto Francesco venuto ad aprire la Porta Santa, a proclamare, da lì, l'Angelus urbi et orbi. In attesa del funerale (con ogni probabilità oggi alle 15 a Collemaggio), cordoglio è arrivato dal senatore Guido Liris che ricorda l'emergenza del terremoto quando il prato della basilica ospitò una tendopoli e la sua consapevolezza che «gestiva non un bene qualsiasi ma un autentico simbolo della città». Il sindaco Biondi ha tenuto a sottolineare il ruolo di "padre spirituale dell'Aquila Calcio 1927, negli anni della serie C, quando era soliti coinvolgere tutta la compagine sportiva nelle celebrazioni eucaristiche».
 

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