Covid, somministrato un milione di vaccini in Abruzzo. Ma l'immunità di gregge slitta a settembre

Covid, somministrato un milione di vaccini in Abruzzo. Ma l'immunità di gregge slitta a settembre
di Stefano Dascoli
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Sabato 19 Giugno 2021, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 09:20

La notizia l’ha diffusa direttamente il governatore, Marco Marsilio, attraverso una delle cosiddette “card” social che tanto spopolano: alle 15.36 di ieri l’Abruzzo ha varcato la soglia di un milione di vaccinazioni anti Covid. Per l’esattezza obiettivo centrato e superato di un paio di migliaia di somministrazioni, anche se i dati ufficiali a ieri sera ancora erano fermi a quota 991.495.


In ogni caso il percorso verso l’immunità di gregge non è brevissimo. Di quel milione di vaccini, infatti, 687.283 riguardano le prime inoculazioni e 314.663 i richiami. Siamo, in soldoni, circa al 53 per cento della popolazione che ha ricevuto almeno una dose e a circa 330 mila persone che hanno già completato il ciclo, ovvero il 26% del totale, poco più di un abruzzese su quattro. Peraltro, aldilà del valore altamente simbolico del traguardo raggiunto, negli ultimi giorni si sono registrate alcune criticità che di fatto hanno abbassato i ritmi della campagna e spostato l’orizzonte dell’immunità di gregge piuttosto in avanti: al momento le proiezioni, rimanendo così le cose, la fissano intorno alla fine del mese di settembre quando solo un paio di settimane fa era la fine di agosto.

Un rallentamento che si spiega, come conferma al Messaggero il referente regionale della campagna, Maurizio Brucchi, con una sorta di affievolimento della tensione emotiva da parte della popolazione, forse tranquillizzata dal calo evidente di contagi e ricoveri e certamente disorientata dall’idea di un richiamo con farmaci diversi rispetto ad AstraZeneca, come disposto a livello nazionale dopo i casi di trombosi: «E’ un momento di flessione - dice Brucchi - dovuto un po’ a un insieme di fattori. Di certo molta gente non accetta lo “switch” per il richiamo e questo complica le cose». In soldoni è piuttosto consistente fenomeno di chi addirittura rinuncia a completare il ciclo vaccinale pur di non farsi iniettare un preparato diverso da quello della prima dose.

Per quanto concerne le forniture, proprio ieri ne sono state annunciate altre a stretto giro: sono in arrivo circa 13 mila dosi di AstraZeneca, 8 mila di Moderna e circa 13 mila di Johnson&Johnson. Quantitativi che, sommati a quelli che finora ha garantito senza problemi Pfizer, preserverebbero in linea teorica i ritmi molto alti che si sono raggiunti solo qualche settimana fa (15.589 il record del 4 giugno) prima di scendere alle attuali 10-11 mila (ma, per esempio, solo 7.075 martedì scorso).
 

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