Abruzzo, effetto Covid: si svuotano le scuole, duemila studenti in meno

Abruzzo, effetto Covid: si svuotano le scuole, duemila studenti in meno
di Saverio Occhiuto
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Venerdì 27 Agosto 2021, 08:45

La conferma arriva dal segretario generale della Cisl Scuola Abruzzo e Molise, Davide Desiati: “Purtroppo anche per il nuovo anno scolastico assistiamo al trend che conosciamo da tempo, con un calo delle iscrizioni che si aggira tra i 1.500 e i 2.000 alunni. E' come se in Abruzzo sparissero ogni anno tre istituti superiori”. Parole che si aggiungono al grido d'allarme lanciato nei giorni scorsi dalla dalla Flc Cgil di Teramo, visto che solo in quel territorio le iscrizioni scolastiche sono crollate quest'anno di 587 unità.

Fenomeno che Desiati attribuisce al calo demografico che sta erodendo la popolazione abruzzese, come confermato per altro da un recente studio del Cresa: a dicembre 2020 la popolazione residente in regione risultava inferiore di 8.685 unità rispetto all'inizio dell'anno (-6,7%). Una discesa vertiginosa che il Centro studi della Regione attribuisce alla pandemia. Anche questa un'analisi condivisa dal sindacalista della Cisl: «Purtroppo questo calo demografico in Abruzzo è da attribuire a ciò che è accaduto nell'ultimo anno e mezzo nei distretti industriali e commerciali. E' qui che prima della pandemia si insediavano, per un periodo relativamente lungo, immigrati in cerca di occupazione. Chi ha perso il lavoro è andato via, e assieme a loro anche molti abruzzesi in cerca di un'occasione fuori regione».

Come invertire la rotta? «Il sindacato – spiega ancora Desiati - chiede da tempo politiche attive, sia per il lavoro che per le famiglie. Il calo demografico è un indicatore negativo anche per il futuro della regione, un fenomeno che la proiettata verso l'invecchiamento». Ma a poche settimane dall'avvio dell'anno scolastico (13 settembre), i problemi non si fermano qui. Un'altra questione segnalata dal sindacalista è quella dei precari: «Lo scorso anno – spiega – solo in Abruzzo sono stati fatti 1.800 contratti tra personale docente e Ata. Il problema è che il governo ha deciso di rinnovarli solo fino al 31 dicembre (data di scadenza dello stato di emergenza). Quindi per l'anno scolastico 2021-2022 è stata prevista una copertura minore del personale rispetto a quello della Dad (Didattica a distanza).

La prospettiva – osserva l'esponente della Cisl – non è quindi delle migliori, perché questo impedisce ai docenti di fare una seria programmazione. Basti pensare allo sdoppiamento delle aule. C'è un ritardo sulla ricognizione delle necessità delle scuole che va colmato».

Quanto alla questione dei trasporti, anche questa strettamente legata alla sicurezza delle scuole al tempo del Covid: «Qui – incalza Desiati – sfioriamo il ridicolo. Riportare tutti in presenza, con gli autobus pieni all'80%, ci sembra una follia. Calcolando che questo 80% si riferisce ai posti a sedere e a quelli in piedi, significa che su mezzi sui quali possono viaggiare massimo 70 persone ce ne saranno 56. Ragazzi stipati gomito a gomito dentro l'autobus su percorsi che durano anche un'ora. Qualcuno – spiega ancora l'esponente della Cisl – ha detto che basterà aprire i finestrini. Non conoscendo evidentemente l'Abruzzo e le temperature che già a ottobre sono molto elevate in alcune località montane».

Anche qui, qual è l'alternativa proposta dal sindacato? «Si doveva potenziare il servizio ricorrendo al noleggio dei bus privati – è la risposta -, come avevamo proposto da tempo alla Regione». Altra problematica ancora aperta a livello nazionale: la vaccinazione del personale scolastico. In Abruzzo, a detta di Desiati, sotto questo aspetto le cose vanno abbastanza bene: “Abbiamo circa l'87% del personale già vaccinato. Con la prima dose si arriva anche anche al 93%. Sono percentuali altissime. Se a questi aggiungiamo gli esonerati dal lavoro per problemi di salute, i non vaccinati sono solo il 3%”. Resta aperta la questione degli studenti under 12 da sottoporre alla profilassi: «Su questo – osserva il sindacalista – abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione, con comunicazioni mirate. Non eravamo molto d'accordo all'idea di posticipare di una settimana l'apertura delle scuole, come ci avevano chiesto gli organi sanitari. Ma se la Regione si attiva, potenziando gli ab vaccinali, anche questo è possibile»

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