Nuovo rettore, Volpi candidato:
«Per cambiare l'Università»

Mauro Volpi
di Federico Fabrizi
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Mercoledì 4 Settembre 2013, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 12:16
PERUGIA Mauro Volpi candidato rettore.

Il Tar lo ha rimesso in pista e lui ci resterà. Senza temere eventuali - altri - ricorsi alla Corte Costituzionale. Questo è il risultato - atteso -dell'assemblea tenuta ieri pomeriggio all'aula 9 di Giurisprudenza. Si chiude così: «Allora manteniamo la candidatura». «Tutti d'accordo». Il giurista parla di alleanze, condivisione, cambiamento e apre sul caso Assisi. «Giusto evitare la moltiplicazione delle sedi - dice Volpi - ma Assisi ha un valore particolare: in questo caso la Facoltà di Economia ha detto basta il corso dedicato al turismo per una questione di risorse: di un caso del genere andava quanto meno investito l'Ateneo». Ieri si è riunito il gruppo “Invertire la rotta”, i prof che stavano con Volpi prima del «no» da parte della commissione elettorale di Palazzo Murena.



Si parte con il rischio di ping-pong tra l'ordinanza del Tar e il rinvio alla Corte Costituzionale. «L'ordinanza del tribunale amministrativo è stata pavida, per carità, ma va smontato l'argomento secondo cui la Corte potrebbe mettere fuori gioco Volpi: esiste già un pronunciamento».

Ancora: «Volpi è l'unica candidatura di cambiamento». E l'ex membro del Csm rimarca: «Di certo siamo alternativi a quelle figure che mostrano continuità con alcune scelte del mandato Bistoni». Senza troppi giri di parole, il riferimento è a Fausto Elisei e Gianni Bidini.

Volpi è forte nei dipartimenti umanistici, che sono un bel po' ma pesano meno di quelli scientifici. Obiettivo: «Candidatura che sia il più universale possibile, perché non è tanto la differenza tra “materie” ad essere decisiva, ma il fatto che vanno smontati certi centri di potere». Punto caldo: «Le risorse per le borse di dottorato e il rischio che finiscano ko gli insegnamenti umanistici». Intanto arriva una nota dal cda. Il verbale dell'ultima riunione, inviato ieri ai presidi, annuncia che «i ritardi nelle fase elettorale, dalle liste studentesche in poi, hanno rallentato tanto anche la costituzione dei dipartimenti, quindi rallenteranno un bel po' anche l'attività amministrativa.
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