Pasticcio Università, bocciata la proposta
del rettore: ora decidono i giudici

Pasticcio Università, bocciata la proposta del rettore: ora decidono i giudici
di Federico Fabrizi
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Martedì 18 Giugno 2013, 20:54 - Ultimo aggiornamento: 23:23
PERUGIA Pasticcio Universit, la palla ripassa in mano ai giudici.

Respinta l’ipotesi Bistoni. Per ora, niente reggenti a guidare i nuovi dipartimenti dell’Università di Perugia. Oggi altra udienza al Tar per il ricorso delle liste studentesche escluse: tocca ai giudici.

L’incontro di ieri - «informale», ricordano i partecipanti - metteva insieme i rappresentanti di senato accademico e cda. Il rettore avrebbe voluto il via libera a qualche modifica al regolamento, da votare in seguito, per avviare subito le “nuove facoltà”, come prescrive la riforma Gelmini. Da più parti, però, è arrivato l’invito ad evitare «attivazioni imperfette».

Sul tavolo, anche la proposta dei ricercatori: niente strappi alle regole, meglio riaprire i termini di presentazione per le liste studentesche escluse (quelle che hanno fatto ricorso al Tar) e sbrogliare così la matassa. La proposta convince anche Fabrizio Figorilli (Giurisprudenza), e non dispiace affatto anche a Franco Moriconi, candidato rettore fino a quest’anno: lui il prossimo anno rischierebbe di essere fuori per età. «Strada percorribile solo se tutti i movimenti studenteschi, anche quelli “promossi” dalla commissione elettorale avessero detto sì», la replica di Palazzo Murena.

Altra idea, che rimbalza dal fronte Gianni Bidini (Ingegneria), pure lui candidato all’ermellino più prestigioso: eleggere i direttori dei dipartimenti con i “delegati” degli studenti presi in prestito dalle vecchie facoltà, quelle che la Gelmini manderà in soffitta.

Quarta ipotesi, sostenuta dal fronte Cl: aspettare il Tar e vedere che succede, nel frattempo cercare un accordo “ragionevole” con gli studenti, per far partire al più presto i dipartimenti. «Idee troppo confuse - dice il rettore - a questo punto vediamo cosa decidono i giudici».

I tecnici dicono che la dead line sarà il primo gennaio 2014: per quella data l’Ateneo deve passare al “bilancio unico economico/patrimoniale”. Quindi, entro dicembre i nuovi dipartimenti devono essere pronti al “salto contabile”: in fin dei conti mancano cinque lunghi mesi.
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