Casa, multe sulle vendite
Scattano i ricorsi

Casa, multe sulle vendite Scattano i ricorsi
di Luca Benedetti
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Sabato 9 Novembre 2013, 22:53 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 10:23
PERUGIA - Non basta l’incubo tasse sulla casa tra due passi indietro dell’Imu, l’arrivo di Trise fatta di Tasi e Tari. Adesso c’ anche la stangata delle multe dell’Agenzia delle Entrate. Il motivo è semplice: c’è chi ha acquistato (regolarmente) casa o garage, ha pagato le tasse, ma il prezzo di vendite è stato ritenuto non congruo. Quindi ci sono riprese fiscali da parte della stessa Agenzia delle Entrate che ha rifatto i conti e mandato il conto all’acquirente. C’è chi deve pagare qualche centinaia di euro di differenza e chi, invece, deve contare anche qualche decina di migliaia di euro.

Una situazione che sembra un paradosso, ma che è soltanto il parametro applicato della burocrazia fiscale. Da cui non si scappa ma che innesca prima la polemica e poi i ricorsi.



Le carte bollate le annuncia l’Adoc, tramite il suo presidente regionale, Angelo Garofalo. «Abbiamo decine di segnalazioni- dice Garofalo - di riprese fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate per compravendite con prezzi ritenuti non congrui. Riteniamo assurda questa situazione».



Garofalo spiega i dubbi dell’Adoc: «Da una parte si danneggia il cittadino acquirente con la tassa sulla presunzione di un valore e dall’altra si deprime ancora di più un mercato strategico come quello dell’edilizia che si trova in grande difficoltà. Se il valore di mercato di un bene scende tanto non si può far pagare una tassa sul valore che non c’è. Ci troviamo di fronte a un assurdo. Ecco perché abbiamo deciso di avviare una causa pilota. Tutti i giorni discutiamo della crisi, i valori immobiliari crollano. Se una casa che vale cento si vende solo a 75, perché chi acquista deve pagare le tasse su ottanta se il mercato non regge quel valore? Abbiamo segnalazioni di riprese fiscali anche di 50mila euro».



La storia simbolo che innesca la battaglia, parte da Foligno, ma tutta la provincia di Perugia, secondo i dati in mano all’Adoc è punteggiata di situazioni simili.

«Chi si è rivolto a noi racconta Garofalo- ha acquistato un garage a 9mila euro. Il valore di partenza era di 12mila, ma il venditore, per diverso tempo, non è riuscito a piazzare il bene. E così si è accordato con l’acquirente. Che ha registrato l’atto dal notaio e ha pagato la sua quota di tasse su quell’importo. Dopo diverso tempo, dall’Agenzia delle Entrate, arrivata un accertamento di rettifica e liquidazione. In base alla banca dati delle quotazioni immobiliari realizzato con l’osservatorio del mercato immobiliare, è stato riaccertato il valore del garage. Il valore di mercato- racconta ancora Garofalo- viene trovato con la media tra il valore massimo e quello minimo stimato dall’Osservatorio nel primo semestre del 2012, cioè tra 440 euro e 650 euro al metro quadro. Il valore riaccertato è di 12.535 euro cioè i 23 metri quadrati per un valore di 540 euro. La maggiorazione fiscale è di 652 euro. Praticamente- spiegano all’Adoc- l’acquirente si sarebbe arricchito di un bene che ha un valore più alto. Ecco perché è scattato l’accertamento e il riconteggio fiscale. Tra l’altro, per un caso come quello a fronte di 652 euro di accertamento, il ricorso costa 540 euro». Come dire, non conviene sfidare l’Agenzia delle Entrare. Ma l’Adoc cambia strada e apre la vertenza per la stangata sulle case.
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